Le migliori poesie di Alda Merini

Poetessa e scrittrice italiana, nato sabato 21 marzo 1931 a Milano (Italia), morto domenica 1 novembre 2009 a Milano (Italia)
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Scritta da: Andrea De Candia

La terra santa

Ho conosciuto Gerico,
ho avuto anch'io la mia Palestina,
le mura del manicomio
erano le mura di Gerico
e una pozza di acqua infettata
ci ha battezzati tutti.
Lì dentro eravamo ebrei
e i Farisei erano in alto
e c'era anche il Messia
confuso dentro la folla:
un pazzo che urlava al Cielo
tutto il suo amore in Dio.
Noi tutti, branco di asceti
eravamo come gli uccelli
e ogni tanto una rete
oscura ci imprigionava
ma andavamo verso la messe,
la messe di nostro Signore
e Cristo il Salvatore.
Fummo lavati e sepolti,
odoravamo di incenso.
E dopo, quando amavamo
ci facevano gli elettrochoc
perché, dicevano, un pazzo
non può amare nessuno.
Ma un giorno da dentro l'avello
anch'io mi sono ridestata
e anch'io come Gesù
ho avuto la mia resurrezione,
ma non sono salita ai cieli
sono discesa all'inferno
da dove riguardo stupita
le mura di Gerico antica.
Alda Merini
Composta lunedì 30 marzo 2015
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    Scritta da: Andrea De Candia

    Lirica antica

    Caro, dammi parole di fiducia
    per te, mio uomo, l'unico che amassi
    in lunghi anni di stupido terrore,
    fa che le mani m'escano dal buio
    incantesimo amaro che non frutta...
    Sono gioielli, vedi, le mie mani,
    sono un linguaggio per l'amore vivo
    ma una fosca catena le ha ben chiuse
    ben legate ad un ceppo. Amore mio
    ho sognato di te come si sogna
    della rosa e del vento,
    sei purissimo, vivo, un equilibrio
    astrale, ma io sono nella notte
    e non posso ospitarti. Io vorrei
    che tu gustassi i pascoli che in dono
    ho sortiti da Dio, ma la paura
    mi trattiene nemica; oso parole,
    solamente parole e se tu ascolti
    fiducioso il mio canto, veramente
    so che ti esalterai delle mie pene.
    Alda Merini
    Composta venerdì 10 aprile 2015
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      Scritta da: Andrea De Candia

      Per una rosa

      Vorrei essere te, così violenta
      così aspra d'amore,
      così accesa di vene di bellezza
      e così castigata.

      Vorrei essere te: sola è piovuta
      una splendida frase musicale
      dalle mani di Dio quando protese
      dentro l'abbraccio della creazione
      spaventava ogni nulla
      e il cammino degli esseri incalzava.

      Tu sei pausa di Dio: Dio in te riposa.
      Alda Merini
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        Scritta da: mor-joy

        Solo una mano d'Angelo

        Solo un mano d'Angelo
        intatta di sé, del suo amore per sé,
        potrebbe
        offrirmi la concavità del suo palmo
        perché vi riversi il mio pianto.
        La mano dell'uomo vivente
        è troppo impigliata nei fili dell'oggi e dell'ieri,
        è troppo ricolma di vita e di plasma di vita!
        Non potrà mai la mano dell'uomo mondarsi
        per il tranquillo pianto del proprio fratello!
        E dunque, soltanto una mano di Angelo bianco
        dalle lontane radici nutrite d'eterno e d'immenso
        potrebbe filtrare serena le confessioni dell'uomo
        senza vibrarne sul fondo in un cenno di viva ripulsa.
        Alda Merini
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          Il mio passato

          Spesso ripeto sottovoce
          che si deve vivere di ricordi solo
          quando mi sono rimasti pochi giorni.
          Quello che è passato
          è come se non ci fosse mai stato.
          Il passato è un laccio che
          stringe la gola alla mia mente
          e toglie energie per affrontare il mio presente.
          Il passato è solo fumo
          di chi non ha vissuto.
          Quello che ho già visto
          non conta più niente.
          Il passato ed il futuro
          non sono realtà ma solo effimere illusioni.
          Devo liberarmi del tempo
          e vivere il presente giacché non esiste altro tempo
          che questo meraviglioso istante.
          Alda Merini
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            Scritta da: Andrea De Candia

            Amami

            Amami
            e nel ricordo prendi la fionda antica
            e battimi i capelli. Mi vedrai crescere
            nera come la foresta dell'Amazzonia,
            ma se scosti i miei rami vedrai nella mia lingua
            uccelli variopinti e paradisi terrestri.
            Allora non pregare il Signore,
            perché la dovizia del mio canto
            io l'ho rubata a lui in un giorno di distrazione.
            Alda Merini
            Composta domenica 12 aprile 2015
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