Bisogna vivere una vita per capire la vita. I turisti ci passano solo attraverso.
Prince

Artista eclettico, icona di una generazione, genio indiscusso della musica moderna. All’età di 57 anni ieri si è spento Prince.

Il corpo del cantante è stato trovato senza vita in un ascensore, a Paisley Park dove l’artista viveva, a Minneapolis.  Il 15 aprile un malore aveva costretto il jet privato su cui era a bordo ad un atterraggio di emergenza. Ma il giorno dopo era salito sul palco per un concerto. La cause della morte non sono ancora chiarite, anche se si parla di overdose da oppiacei.

Nato nel 1958 a Minneapolis, Prince Rogers Nelson, ha iniziato la sua carriera da giovane produttore negli anni ’70, ma è solo un decennio più tardi che inizia la sua ascesa al vero successo. Purple Rain (1984),  con più di tredici milioni di copie vendute negli Stati Uniti, raggiunge infatti contemporaneamente la prima posizione nelle classifiche dei singoli, degli album e dei film. Il film omonimo vince anche il premio Oscar per la miglior colonna sonora con canzoni originali e il brano When Doves Cry vincerà un Golden Globe come miglior canzone originale.

La sua ascesa continua per tutti gli anni ’80, grazie anche ai musicisti di cui si circonda, i The Revolution in primis, band che lo accompagnerà in tantissimi sui live. È proprio con loro che nel 1986 inciderà Kiss, altro successo ancora suonato in radio e nei locali. Ma Prince era davvero instancabile, la sua mente non era mai ferma,ecco perchè nell’industria discografica non godeva di grande simpatia. Non ci ha pensato molto a cambiare più di una volta nome e pelle: da Prince è diventato The Artist Formerly Known as Prince per poter aggirare i vincoli contrattuali e avere una propria libertà artistica. Dal soul è passato al jazz, dal funky al rock elettronico, da amplessi musicali a ballate sdolcinate senza essere mai banale. Ascoltavi la sua musica, la sua voce ed immediatamente pensavi a lui: era tutto inconfondibile.

Nel 1989, collabora con Madonna nell’album Like a Prayer, scrivendo e incidendo con lei il duetto Love Song. Suona la chitarra elettrica in diversi brani del disco ed era previsto anche un progetto per la realizzazione di un musical a quattro mani mai realizzato, a causa dell’incrinarsi del loro rapporto, i due vissero un breve flirt nel 1985, finito con vent’anni di astio.

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Un disco all’anno, più o meno, fino al 2010. Poi, per la prima volta nella sua carriera, quattro anni di silenzio, niente registrazioni, niente album. Ma solo per riordinare le idee e pubblicare in due anni, il 2014 e il 2015, ben quattro album, ricchi di idee, ipotesi, fantasie, visioni.

Prince ha fatto dell’avanguardia un credo già agli inizi della sua carriera: video mai banali, testi incisivi, pochissimi rapporti con la stampa.  Poteva suonare per ore su un palco davanti a migliaia di persone e il giorno dopo mettersi davanti al pianoforte. Per primo ha messo su internet tutta la sua vita artistica, vendendo brano dopo brano su piattaforma Tidal. Maniaco del controllo, ha anche denunciato chi, dopo il suo divieto, scambiava video e brani online.

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La musica oggi perde un’altra stella. La musica oggi perde un altro genio. La musica oggi non sarà più la stessa. Ciao Prince!

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