La tua voce è il sottofondo delle mie giornate. L'adoro a tal punto che mi capita di pensare di conversare con te mentre faccio qualsiasi cosa. E la sento, così dolce e femminile, riempire i vuoti dei silenzi della mia anima.
Tu sei l'albero da cui vorrei cogliere i frutti per rendere la mia vita serena, realizzata. Lascia che io sia per te radice. Io radice perché tu nella luce, mio albero, mi nutrirai con clorofilla di baci e carezze.
Continuerò a dedicarti le mie parole, trasformerò in farfalle i miei versi e chiederò loro di venire da te posandosi sulle tue gote, perché fiore più bello non potrei avere da contemplare e da amare.
Mi hai chiesto se per me esiste l'amore eterno. E ti ho risposto: "Esiste l'eternità? Hai tu forse la speranza di essere eterna? Potrei morire domani, o forse vivere altri cento anni, ma non potrò mai rivivere questo momento. Amami ora se ne senti il bisogno. Baciami ora se vuoi unirti a me. L'eternità lasciala agli dei, e questa notte concedila a noi."
Da tempo mi sedevo su un tronco d'albero e gli parlavo di ciò che provo per te, delle tue labbra, delle risate che ci facciamo al telefono, della nostra amicizia. Gli parlavo della mia anima che vola nel cielo quando ti sento vicina a me. L'ho lasciato solo per una settimana, una piccola settimana. E oggi che l'ho rivisto è tornato in vita, è germogliato, come la mia anima da quando ti ho incontrata.
Adoro la tua anima. Amo la tua essenza, non conosco la tua fisicità, e forse mai ci incontreremo. Ma quando ci coccoliamo a vicenda, con piccoli gesti di amicizia per me è estasi. E una forma diversa di amore.