Scritta da: Marisa Marimare
Papà Luigi
Ciao papà è da questa mattina che il mio pensiero su di te è più intenso del normale, sarà perché mi manchi... mi manchi tantissimo non puoi nemmeno immaginare!
Pensavo alla tua figura di uomo di padre e di marito e di quanto sei stato capace ad assolvere ognuno di questi ruoli sempre con dignità rispetto e amore... nonostante la tua poca cultura anzi diciamo nulla tu hai saputo lo stesso farti valere e difficilmente qualcuno è riuscito a ingannarti... mi ricordo che quando mettevi la tua firma (sapevi scrivere solo il tuo nome) con molta sicurezza prendevi la tua penna e la tua mano iniziava così magicamente a scrivere la prima lettera del tuo cognome, una volta fatto eri contento fiero come se avessi scritto un romanzo... beh sì il tuo nome è stato un romanzo pieno di sacrifici di pianti di coraggio di forza determinazione tenacia di volontà di successi e insuccessi, di speranze e di delusioni!
Papà ti ricordi quando la domenica mi portavi con te a fare le passeggiate lungo il corso di settimo torinese? Mano nella mano mi raccontavi in sardo le storielle e mi coccolavi comprandomi un gelato, quanto tempo è passato da allora! Mi chiamavi coniglietta la mia dolce bambina, mi vezzeggiavi con la tua figura a volte austera dominante ma riuscivi a colorare il mio cuore e anche mi proteggevi da mamma quando mi voleva disciplinare! Che bello che era stare tra le tue braccia, braccia forti ferme stabili!
Inoltre i tuoi orari scontati, guai se si oltrepassava il mezzogiorno per poter gustare un cibo, tutti a tavola alle dodici già con la forchetta in mano... tutti insieme a tavola tu mamma Silvana, Elio e io... sento ancora le loro voci le loro risa, nostalgia di quei momenti! Sei stato un gran lavoratore, imperterrito tutte le mattine con la tua borsa dove mamma ti preparava il baracchino, andavi a lavorare, e ahimè sei andato anche quando stavi male! Tempi difficili tempi da tirarsi su le maniche.
Anche con mamma sei stato eccezionale, hai sopportato il suo matriarcato o forse ti faceva comodo chissà! Comunque l'hai sempre adorata amata e voluta... ti rimprovero solo di una cosa di essere stato egoista in un determinato periodo della tua vita, hai preso la tua famiglia e l'hai portata in Sardegna non pensando a me, alla mia età critica dell'adolescenza... papà io ho patito tanto in quel periodo mi hai portato in un posto che non mi piaceva non mi apparteneva e sono dovuta scappare dalla disperazione e devo dire la verità mi sono arrabbiata con te, poi è successo che nel corso del tempo ti ho capito, ho capito che per te la Sardegna è stata una salvezza, una salvezza di vita perché tu in quella terra sei resuscitato... papà vorrei avere un uomo nella mia vita che rispecchi molto il tuo essere, ma il tuo stampo non c'è più... non ci sei più tu che mi dici bambina mia io ti amo!
16 aprile 2005 - papà i tuoi occhi si sono spenti tra le mie braccia... quanto mi manchi... mi manchi da morire!
Tua figlia...
Composta giovedì 22 ottobre 2009

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    Scritta da: Marisa Marimare
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    A mio padre... ti amo.

    Commenti


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    grazie Paul del tuo commento.... ho amato mio padre all'inverosimile, e mi manca da morire......
    un abbraccio
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    Ciao Marisa.
    Se mai dovessi avere una "coniglietta", mi piacerebbe che da donna si ricordasse di me in un modo molto simile a come ricordi tu tuo Padre.
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    Grazie di cuore a tutti voi...

    un abbraccio...
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    *****, dolcissima
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    un dolore condiviso, ahimè. che dici passerà e invece no. un abbraccio

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