Avevo otto mesi quando mi ha insegnato a camminare. Avevo un anno quando mi ha insegnato a parlare. Avevo quattro anni quando mi ha insegnato a leggere e scrivere. Avevo un giorno quando mi ha insegnato ad amare. Grazie mamma.
L'affetto per te mamma è così grande che dovrei coniare un nuovo termine per esprimertelo, perché non trovo una parola, tra tutte quelle esistenti, in grado di tradurre un sentimento così importante.
Questo periodo di feste spesso ci porta alla improvvisa ricerca di una nuova dimensione spirituale fatta di benevolenza e tolleranza. Inizia un periodo di umanitaria apertura così forte da volerla erigere a modello di vita. Poi basta la coda del giorno dopo alla posta e tutto torna come prima. Il mio augurio è che quest'anno il breve e prorompente impeto di bontà del giorno di festa lasci spazio ad una amorevolezza più piccola, ma costante ed elargita a piccole dosi fino al Natale successivo.
Spesso sono stato poco ambizioso. L'altro giorno ho buttato una monetina nel pozzo dei desideri, ma mi ha scagliato il resto. Il mio augurio è che in occasione di questo Natale quel pozzo vi chieda invece parecchie monete affinché si realizzino parecchi desideri. Auguri di cuore.
I nostri auguri non possono essere oggetto di saldo in quanto mantengono per sempre il loro prezioso valore. Ecco perché possiamo dire che i nostri auguri non sono mai "scontati". Buon Natale.