Alex: Cosa hai detto? Niki: Che è tardi... devo tornare a casa... e prendo un taxi... Alex: No no... come mi hai chiamato? Niki: Ah... ho deciso... scusa... ma ti chiamo amore!
- Damon: Perché dovrei fidarmi di te? - Stefan: Ecco il tuo problema, Damon. Tu vedi i tuoi difetti negli altri. Se il passato ti ha insegnato qualcosa, c'è solo un bugiardo tra noi due.
- Damon: Cosa hai fatto? L'hai spedito a Roma? Dov'è? Voglio il mio anello, Stefan, o la prossima fermata sarà da Elena. - Stefan: Già ti volevo uccidere. Non darmi un altro motivo per farlo. - Damon: Non darmi un altro motivo per farti a pezzi. - Stefan: Sì? Succederà prima o dopo che riavrai il tuo anello? - Damon: Tu vallo a prendere!
È in ritardo... per Amélie ci sono due spiegazioni possibili. La prima: non ha trovato la foto. La seconda: non ha ancora avuto il tempo di ricomporla, perché tre banditi, multirecidivi, che assaltavano una banca, l'hanno preso in ostaggio. Seguiti da tutti i poliziotti della zona, sono riusciti a seminarli, ma lui ha provocato un incidente. Quando ha ripreso conoscenza, non ricordava nulla. Un camionista ex detenuto l'ha raccolto, e credendolo in fuga l'ha messo in un container in partenza per Istambul. Là, è finito tra avventurieri afgani, che gli hanno proposto di andare a rubare testate missilistiche sovietiche. Ma il camion è saltato su una mina alla frontiera col Tagikistan. Unico superstite, è stato accolto in un villaggio di montagna, ed è diventato militante muj iddin. Perciò, Amélie non vede perché deve stare in quello stato per uno scemo che mangia la minestra di cavolo per tutta la vita con uno stupido portavasi in testa.