Le migliori Citazioni dei Film di David Fincher


La pubblicità ci fa inseguire le macchine e i vestiti... Fare i lavori che odiamo per comprare cazzate che non ci servono.
Siamo i figli di mezzo della storia, non abbiamo ne uno scopo ne un posto, non abbiamo la grande guerra ne la grande depressione.
La nostra grande guerra è quella spirituale! La nostra grande depressione è la nostra vita. Siamo cresciuti con la televisione che ci ha convinti che un giorno saremmo diventati miliardari, divi del cinema, rock star... ma non è così! E lentamente lo stiamo imparando e ne abbiamo veramente le palle piene.
dal film "Fight Club" di David Fincher
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    Jack: Siamo... siamo consumatori...
    Tyler: Esatto, siamo consumatori. Siamo i sottoprodotti di uno stile di vita che ci ossessiona. Omicidi, crimini, povertà, queste cose non mi spaventano... quello che mi spaventa sono le celebrità sulle riviste, la televisione con 500 canali, il nome di un tizio sulle mie mutande, i farmaci per capelli, il viagra, poche calorie...
    Tyler Durden (Brad Pitt)
    dal film "Fight Club" di David Fincher
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      Scritta da: dolce bimba
      A volte a nostra insaputa ci troviamo diretti verso un precipizio. Sia che ciò avvenga per caso o intenzionalmente non possiamo fare niente per evitarlo. Una donna a Parigi stava uscendo a fare compere, ma aveva dimenticato il soprabito e tornò indietro a prenderlo. Mentre era lì squillò il telefono e lei rispose e parlò per un paio di minuti. Mentre la donna era al telefono, Daisy stava provando lo spettacolo all'Opèra de Paris. E mentre lei provava, la donna, finito di parlare a telefono, era uscita per prendere un taxi. Un tassista poco prima aveva scaricato un cliente e si era fermato a prendere un caffè... e intanto Daisy continuava a provare. E questo tassista, che si era fermato per un caffè, prese a bordo la donna che andava a fare compere e che aveva perso l'altro taxi. Il taxi dovette fermarsi per un uomo che stava andando a lavoro in ritardo di 5 minuti perché si era dimenticato di mettere la sveglia. Mentre quell'uomo in ritardo attraversava la strada, Daisy aveva finito le prove e si stava facendo la doccia. E mentre Daisy si faceva la doccia, il taxi aspettava la donna che era entrata in una pasticceria a ritirare un pacchetto che però non era pronto perché la commessa si era lasciata col fidanzato la sera prima e se n'era dimenticata. Ritirato il pacchetto, la donna era rientrata nel taxi, che rimase bloccato da un furgone. E intanto Daisy si stava vestendo. Il furgone si spostò e il taxi poté ripartire, mentre Daisy, ultima a vestirsi, si fermò ad aspettare un amica alla quale si era rotto un laccio. Mentre il taxi era fermo ad un semaforo, Daisy e la sua amica uscirono dal retro del teatro. Se solo una cosa fosse andata diversamente... Se quel laccio non si fosse rotto o se quel furgone si fosse spostato un momento prima o se quel pacchetto fosse stato pronto perché la commessa non si era lasciata col fidanzato o quell'uomo avesse messo la sveglia e si fosse alzato 5 minuti prima o se quel tassista non si fosse fermato a prendere il caffè o se quella donna si fosse ricordata del soprabito e avesse preso un taxi prima... Daisy e la sua amica avrebbero attraversato la strada e il taxi sarebbe sfilato via. Ma la vita, essendo quella che è, aveva creato una serie di circostanze incrociate e incontrollabili, per cui quel taxi non sfilò via... e quel tassista si distrasse un momento... e così il taxi investì Daisy... e la sua gamba fu spezzata...
      Benjamin Button (Brad Pitt)
      dal film "Il curioso caso di Benjamin Button" di David Fincher
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