- Watson: Il gilet era mio. - Holmes: Pensavo fossimo d'accordo che le stava piccolo. - Watson: Lo voglio, è mio. - Holmes: Eravamo d'accordo. - Watson: Deve ridarmelo.
- Holmes: Ho un ultimo quesito per lei, sir Thomas. - Thomas: E quale sarebbe? - Holmes: Se tutta la sua famiglia è morta, lei quanto spera di sopravvivere?
Prima dell'inferno c'è stata la casa, il bacio furtivo nel retro del giardino all'età di tredici anni, l'odore e la puzza della casa, le nuvole nere, le brezze del tuono molto vicino, il rifugio del bambino, l'angolo vicino alla finestra, la coperta durante la febbre, la noia felice e i brividi di beatitudine, c'è stata in un due parole l'intimità mentale, il campo decreta la perdita dell'intimità mentale stabilendo cosi una nuova morte che respira. Ci sono molti modi di morire il peggiore è rimanendo vivi.
- Prigioniero: Ho una richiesta, devo vedere una persona, Sherlock Holmes... - Prigioniero: Signor Holmes, deve aprire gli occhi, lei sottovaluta la gravità di quello che sta per accadere, domani a mezzogiorno il mondo che conosce svanirà... - Holmes: Bhe! Allora non c'è tempo da perdere....
- Holmes: Non si era mai lamentato dei miei metodi... - Watson: Non mi sto lamentando. - Holmes: Ah davvero? E come lo chiami? - Watson: Di cosa mi lamento? Non mi lamento mai, mi lamento quando lei si esercita con il violini fino alle tre 3 di notte? Del suo caos? Della sua scarsa igiene o del fatto che mi ruba i vestiti!
- Poliziotto: La fede travolge la ragione, signore. - Holmes: Esatto e le cameriere un tempo erano così liberali. - Poliziotto: Mia moglie è cameriera. Comunque è una fortuna che si sai offesa o non l'avremmo mai trovata. Scherzavo prima su mia moglie.