Scritta da: Sonia Ragno
in Frasi di Film » Drammatico
...lasciare così un ragazzo perfetto è autolesionistico!!..è come buttar via una macchina dopo aver forato una gomma!!...
dal film "A time for dancing" di Peter Gilbert
...lasciare così un ragazzo perfetto è autolesionistico!!..è come buttar via una macchina dopo aver forato una gomma!!...
Una ballerina che si affida al dubbio conforto dell'amore umano non sarà mai una grande ballerina.
È meglio spezzarsi una gamba che il cuore.
Jules: Oh, stai per esplodere?
Vincent: Si, sto per esplodere!
Jules: E io sono un fungo atomico sterminatore figlio di pu**ana, figlio di pu**ana. Ogni volta che le mie dita toccano cervelli divento Superfly TNT, divento i Cannoni di Navarone; infatti, ma che ca**o ci sto a fare io qui dietro, sei tu che devi pensare al cervello. Scambiamoci il posto, io pulisco i finestrini e tu raccogli il cranio di questo str**zo!
- Domenico: Mio padre dice che qua la gente è divisa in due: quelli che camminano a testa bassa e gli uomini d'onore.
- Don Pugliesi: E tu che dici?
- Domenico: Niente.
- Don Pugliesi: Io sono qua per aiutare la gente perbene... a camminare a testa alta.
They say for every ten years you've been a junkie, you'll have spent seven of them waiting. On the one hand it was nice having all that time to think. On the other, anxiety was a full time job.
Dicono che per ogni dieci anni che sei stato un tossico, ne hai spesi 7 ad aspettare. Da un lato era bello avere tutto questo tempo per pensare. Dall'altro, l'ansietà era un lavoro a tempo pieno.
Non si è mai troppo prudenti per quanto riguarda le proprie frequentazioni, d'altronde anche Gesù tra i propri apostoli aveva Giuda.
Non le ho detto niente. La guardavo e m'innamoravo.
Povera Vanessa perfino a Cenerentola è stata concessa la cortesia di fuggire di nascosto. Ma in fondo che cos'è un trio di sorellastre in confronto a Jenny Humprey. Alla fine sembra che vissero infelici e scontenti.
Andreotti: Io non ci credo al caso; io credo alla volontà di Dio.
Scalfari: Dovrebbe invece. Dovrebbe crederci al caso.
Dunque, presidente, è un caso che i familiari di alcune persone assassinate la odiano? La odia il figlio del generale Dalla Chiesa: dice che c'è la sua mano nell'omicidio del padre. La odia la moglie di Aldo Moro che la ritiene uno dei responsabili della morte del marito. È un caso che la odi la moglie del banchiere Roberto Calvi? Dice che lei minacciò prima e ordino dopo l'omicidio di Calvi. Dice che non l'uccise lo Ior, ma due persone: Andreotti e Cosentino, che adesso è morto. E poi mi domando: "È un caso che lei fosse ministro dell'Interno quando Pisciotta è stato assassinato con un caffè avvelenato? ". Si disse che Pisciotta avrebbe potuto rivelare i mandanti dell'omicidio del bandito Giuliano. È un caso che il banchiere Michele Sindona sia stato assassinato allo stesso modo? Anche lui, costretto in carcere, avrebbe potuto fare rivelazioni fastidiose. È un caso che tutti dicano che lei ha ripetutamente protetto Sindona? È un caso che il suo luogotenente Evangelisti abbia incontrato Sindona da latitante, a New York, in un negozio di soldatini? È un caso quello che dice il magistrato Viola? Che se lei non avesse protetto Sindona non sarebbe mai maturato il delitto Ambrosoli? E ancora: è un caso che lei annota tutto scrupolosamente nei suoi diari e dimentica di annotare il delitto Ambrosoli? Ed è un caso che nei triennio '76-'79, quando lei era Presidente del Consiglio, tutti i vertici dei servizi segreti erano nelle mani della P2? È un caso che lei nei ripetuti incontri con Licio Gelli, capo della P2, parlavate - solo ed esclusivamente - dei peronisti sudamericani? Così ha detto lei: "solo chiacchiere amichevoli". Infine, è un caso che lei sia stato tirato in ballo in quasi tutti gli scandali di questo paese? E tralascio tutti i sospetti che aleggiano sui suoi rapporti con la Mafia. Insomma - come ha detto Montanelli - delle due, l'una. O lei è il più grande, scaltro criminale di questo paese, che l'ha sempre fatta franca; oppure è il più grande perseguitato della storia d'Italia. Allora le chiedo: tutte queste coincidenze sono frutto del caso o della volontà di Dio?
Andreotti: È un caso che l'autorevole quotidiano, da lei fondato e diretto, sia stato salvato a suo tempo dal Presidente del Consiglio? Quel Presidente del Consiglio ero io. Il suo giornale stava per finire nelle mani di Silvio Berlusconi, un datore di lavoro a lei poco gradito. Io l'ho impedito, anche grazie alla mediazione del tanto vituperato Ciarrapico, consentendole così la sua autonomia e la sua libertà. Autonomia e libertà che le consentono di venire qui oggi ha pormi domande sfrontate e capziose. È grazie a me se lei oggi può permettersi di essere così arrogante e presuntuoso e sospettoso nei miei confronti.
Scalfari: Guardi che le cose non stanno esattamente così: la situazione era un po' più complessa.
Andreotti: Ecco. Lei è abbastanza perspicace e l'ha capito da solo; la situazione era un po' più complessa. Ma questo non vale solo per la sua storia, vale anche per la mia.