Meglio sovrani all'Inferno che servi in Paradiso.
Willem Dafoe (Earl Copen)
dal film "Animal Factory" di Steve Buscemi
Meglio sovrani all'Inferno che servi in Paradiso.
Vivere è la gioia di poter fare qualcosa per gli altri.
Perché tanta sete "S" forse perché hai vinto il primo round con "B" per ora ma noi crediamo che tu ci nasconda qualcosa.
L'angoscia del tempo che passa ci fa parlare del tempo che fa.
Sinatra canta New York New York è proprio un diavolo di città.
Ma nell'Upper East Side a volte sembra davvero di stare all'inferno.
Anche quando siamo sicuri di aver meritato quel finale da favola non sempre si realizza.
Ripensamenti si insinuano.
Le missioni segrete spuntano fuori furtivamente.
E solo la Bella Addormentata trova il suo Principe.
In questa città non c'è niente di certo.
La notte può spingerti verso un futuro oscuro o sprofondarti in un passato misterioso.
Mio nonno fava i mattoni, mio babbo fava i mattoni, faccio i mattoni anche me, ma la casa mia dov'è che l'è?
- Nate: Sei tornata?
- Serena: Io non sono tornata per te!
L'ultima cosa che mi serve è un altro ritratto in cui sembro una bambola di porcellana.
La capacità dell'uomo di commettere barbarie è pari solo alla sua fantasia.
L'Upper East Side era come un'opera di Fitzerald o Thackeray. Adolescenti che si comportano da adulti, adulti che si comportano come adolescenti, segreti ben custoditi, pettegolezzi diffusi, il tutto con dei segni di ricchezza davvero opulenta. E i membri di questa società erano un'elite così ristretta che non permettevano di acquistare un biglietto di ingresso al suo interno, era un diritto di nascita, un diritto che io non avevo avuto e che tutti i miei più grandi successi non me l'avrebbero mai fatto guadagnare. Tutto ciò che potevo paragonare a quel mondo era ciò che avevo letto nei libri. Ma fu proprio questo a darmi l'idea. Se non ero nato in quel mondo forse avrei potuto scrivere di me stesso al suo interno. Avevo ascoltato molte conversazioni tanto da poter essere in grado di simulare il linguaggio delle ragazze della Constance. Ma ogni scrittore ha bisogno della sua musa e io non lo sono stato fino a quando non ho visto la foto di Serena in quel vestito bianco, quella foto mi ha fatto capire di avere qualcosa dentro di me abbastanza forte da creare una leggenda... e lanciare un sito internet. In poche settimane stavo ricevendo decine di mails con storie sugli Upper East Siders e le postavo anonimamente. E poi ho avuto di più. Presto era diventato un mostro. Tutti inviavano suggerimenti. E quando Serena è tornata dal collegio ho scritto il primo post su di me... il ragazzo solitario, l'estraneo, il perdente. Potrei essere stato uno scherzo ma almeno le persone parlavano di me.