Post inseriti da Silvia Nelli

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Scritto da: Silvia Nelli
Dobbiamo vivere più sereni, perché niente può mettervi avanti o dietro a niente e a nessuno... tutto ciò che vi mette avanti o dietro ad altre persone è solo opinione (ed è soggettiva) o giudizio... e il giudizio non è ciò che voi siete, ma ciò che gli altri vogliono farvi apparire.
Composto domenica 24 settembre 2017
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    Scritto da: Silvia Nelli
    Odiami, non importa, in fondo cosa mi cambia. Disprezzami, non fa niente, vivo lo stesso. Non mi sento nemmeno dispiaciuta del fatto che la mia serenità possa crearti disagi e fastidi, scusami, ma non lo ritengo un mio problema. Ho una vita, tutti abbiamo una vita, ma la differenza che passa tra me ed altre persone è che io mi occupo e mi concentro proprio sulla mia di vita e non su quella degli altri. Non ho super poteri, non ho niente di speciale, non ho niente in più o in meno di nessuno, semplicemente esisto. Semplicemente respiro e vivo. C'è chi mi ha sostenuto, chi mi ha aiutato, chi mi ha voluto davvero bene per ciò che sono... poi c'è chi mi ha schifata, detestata, odiata e addirittura mi ha augurato la "morte"! Che tristezza... ci sono frasi che a mio avviso possono uscire solo da bocche ignoranti, prive di buoni sentimenti e superficiali. Frasi che solo menti estremamente fragili e annullate dal rancore e dalla frustrazione, possono partorire. Non sento il bisogno di dare importanza a queste persone, alle loro uscite di poco conto, ma tutto questo mi spinge solo di più verso le mie mete. Ho sempre pensato che l'odio non fosse buona cosa, si può avere simpatie o antipatie, affinità o non affinità, ma mai ho dato spazio a sentimenti malvagi perché tali sentimenti sono distruttivi solo per chi li prova. C'è stato anche per me il tempo in cui ho provato rabbia nel subire cattiverie anche gravi da alcune persone ed ho provato dolore nel sentirmi schiacciata dal loro odio. Poi un giorno ho capito che il loro scopo era proprio questo, farmi sentire "niente", annullarmi, distruggere la mia positività, la mia serenità interiore, la mia forza ed è stato li che ho smesso di ascoltare, di assorbire e di reagire. Reagire mi portava ad alimentare un pessimo stato d'animo, ma soprattutto davo loro modo di gioire nel vedere che avevano fatto centro, il loro bersaglio era stato colpito e prima o poi sarebbe affondato. Tutto ciò mi conduceva verso reazioni che non hanno mai fatto parte di me, facendo di me una persona diversa, una persona che non andava più d'accordo con tutti, ma era incattivita con il mondo, nervosa ed erano più le volte che litigava di quelle che comprendeva ed ascoltava. Ogni volta che mi colpivano e reagivo, la mia rabbia, il mio schifo ed il mio rancore verso di loro aumentava inconsapevolmente anche verso il mondo e questo faceva in modo che io ogni giorno fossi sempre più vicina al "diventare come loro"! Ogni giorno davo loro un "punto", ogni giorno ero più sola. Ed era questo il loro gioco... volevano vedermi sola, schifata da tutti, odiata, scansata e non amata! Peccato! L'odio non mi ha divorata e non è stato lui a prendere possesso di me, ma io della mia persona. Peccato! La mia intelligenza mi ha detto: "fermati"! Così, mi sono seduta ed ho riflettuto. Mi sono guardata dal di fuori ed ho notato che molti dei miei atteggiamenti erano diventati esattamente come quelli che fino a poco tempo prima criticavo e ritenevo stupidi, ingiusti e non sani! Ho mollato l'ascia di guerra e ho ripreso me stessa. L'ho cercata dietro i muri pieni di rancore e dietro quella fitta e densa voglia di "fargliela pagare". Ecco che finalmente ho avuto la gioia di poter accogliere il ritorno della voglia di "giustizia", dicendo definitivamente addio alla voglia di "vendetta"! Non tutto si può perdonare e credetemi che certi gesti mai li perdonerò, ma la vendetta non serve a nulla se non ad arricchire ancora di più la vita di chi vi detesta. Si può vincere contro queste persone! Non assorbire il loro odio e lasciare che le cattiverie, le parole sbagliate, le trame, le trappole e tutti i gesti infami che esse compiono possano scivolarci addosso. Ricordate sempre che chi vive per mettervi in un angolo è perché al centro della stanza brillate troppo. Oggi non odio, non disprezzo e non porto rancore a queste persone. Semplicemente sono inesistenti. Eccola la differenza tra me e voi: voi mi augurate la morte... per me avete già smesso di esistere pur respirando ancora! Questa è la vera vittoria. Una volta che muori... muori... ma quando agli occhi di molti sei come morto pur essendo ancora vivo, credetemi è vivere morendo un po alla volta... ogni giorno. Non sono nessuno per dirvi chi siete e cosa dovreste fare, ma sono sufficientemente saggia da augurarvi che possiate trovare un "interesse" superiore alla vita degli altri che vi porti a generare amore e non a covare odio. Vi regalo bene e speranza in cambio del vostro odio perché capiate che è come si vive che fa la differenza e non quello che si dice. Vi regalo gratitudine. Si! Vi dico grazie! Perché anche questa è stata per me una lezione di vita! È stato un passaggio che ha segnato un grande cambiamento in me, una crescita interiore non indifferente. Grazie, perché il percorso che mi avete offerto è stato nettamente a mio favore. Io oggi sono una persona migliore. Una persona che ha imparato ad usare la rabbia non in modo distruttivo scagliandola verso gli altri, ma in modo costruttivo per se stessa. Una persona che ha imparato a capire che certe azioni nascono da profondi vuoti e lacune interiori, di cui non sono colpevoli gli altri, ma che solo noi possiamo guarire. Guardarsi dentro fa paura e a volte fin troppa... io l'ho fatto! Cominciate anche voi... prima cominciate e prima tornerete a vivere. Sia ben chiaro che non dimentico e il non cercare vendetta non significa che lascio correre, ci sono cose che non si possono lasciar correre, ma per ogni cosa c'è il momento giusto, la sede giusta ed i tempi giusti. Perché il tempo passa e prima o poi ad ognuno rende il suo! L'odio si può vincere e non lo insegna Dio, ma l'anima e i valori che uno porta dentro!
    Composto sabato 23 settembre 2017
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      Scritto da: Silvia Nelli
      Oggi mi è successa una cosa e ve la voglio raccontare:

      Su Facebook spesso girano annunci pubblicitari di agenzie immobiliari. Improvvisamente nella Home mi appare sponsorizzato uno di essi e mi cade l'occhio sulla prima foto... una cucina. La guardo attentamente e non so come spiegarlo ho come la sensazione di esserci già stata. Clicco la foto e la guardo meglio e comincio a scorrere le altre foto... La sala, una camera e man mano che sfoglio ho come la sensazione di entrarci in quella casa. Poi ecco la foto della camera più piccola ed è esattamente lì che ho capito! È stato esattamente lì che l'ho riconosciuta! Era proprio lei si... La mia prima casa! La casa dove sono nata e cresciuta. La casa di Porta a Mare a Pisa. Esattamente lei, in quella corte, al quarto ed ultimo piano di quel palazzo. Improvvisamente sfogliando quelle stanze mi rivedo là... Mi rivedo bambina:

      Mi rivedo in quella cucina fare colazione, oppure in piedi su una sedia da piccolina quando mamma mi vestiva per l'asilo. E sono riuscita anche a ricordare il mio panierino rosa, con il tegamino dove mamma mi metteva il pranzo ogni giorno. Il mio asciugamano rigorosamente contrassegnato dal simbolo che l'asilo mi aveva assegnato: "Un Dado"! Rivedo la mia camera, il mio letto sulla sinistra, quello di mio fratello sulla destra ed un'enorme scrivania al centro proprio sotto la finestra. Rivedo me e mio fratello piccolissimi in piedi sul mio letto guardare fuori dalla finestra i fuochi d'artificio la notte della Luminara di s. Ranieri.
      Nel ricordare tutto questo, ecco che riaffiorano anche le sensazioni...
      Riaffiora mamma con la sua camicia da notte di flanella a costine con quei fiorellini ricamati in alto sul petto attorno ai bottoncini. Cavolo, mi sembra quasi di sentirne anche il profumo di quella camicia. Perché quelli erano tempi in cui se si stava male, per guarire era sufficiente il suo abbraccio, il suo profumo e quel magico "Va tutto bene". Rivedo babbo rientrare la sera con la sua divisa da lavoro; pantaloni, giacca e cravatta blu, camicia celestina e il suo borsello. Me che gli corro incontro e lui che appoggia la sua mano sulla mia testa, sorride e dice: "Ciao birbante". (Ero già capa tosta da piccola evidentemente: p ). Ma il ricordo più bello l'ho avuto ricordando l'ingresso...
      Quell'ingresso dove in fondo si innalzava grandissimo l'albero di Natale che ogni anno io e mio fratello facevamo, ma non è stato tanto questo a commuovermi, ma quello che la mia mente ha riportato alla luce subito dopo:

      Due bambini nel loro letto la mattina di Natale; io e mio fratello Andrea. Ci svegliavamo sempre molto presto quella mattina, perché il pensiero che quella notte Babbo Natale passava a lasciarci i suoi regali ci faceva dormire poco. Così molto spesso alle 4/5 del mattino eravamo già svegli. Ecco, è stato li che mi si sono riempiti gli occhi di lacrime, quando ho risentito il dialogo mio e di mio fratello risuonarmi nella mente, quel dialogo che era lo stesso ogni anno la mattina del 25 Dicembre, un dialogo fatto sottovoce, quasi impercettibile:
      Andrea: "Silvia"...
      Io: "è"...
      Andrea: "Sei sveglia si"?
      Io: "Siiiii sveglissima"...
      Andrea: "Si va a vedere"?
      Io: "Si, andiamo"...
      Andrea: "Corri"...
      e scattavamo fuori dai letti come due cavallette, ma eravamo due topini, lui di 5/6 anni io circa 4. Così arrivati sotto l'albero magicamente ci dimenticavamo che era presto e che dovevamo fare piano perché mamma e babbo ancora dormivano. Ma la felicità tracimava in l'euforia:
      Andrea: "Silviaaaaaaaaaaaaa guardaaaaaaaa la Gru che volevooooooo guarda come è grandeeee brummmm brummmm"...
      Io: "Adreaaaaaaaaaaa (che manco riuscivo ancora a dire il suo nome io tra un po: p) tato tato guardaaaaaaaa ciccio belloooooooooooo"...
      Mi scendono due lacrime anche adesso riscrivendolo e quindi lascio che questo ricordo termini così:
      Con l'immagine esatta di due bambini meravigliosi. L'immagine di un fratello ed una sorella complici che dopo 40 anni, ancora si amano e si rispettano. Con due anime bellissime, piene di sogni e speranze. Due cuccioli felici dei doni ricevuti da Babbo Natale, perché credere a Babbo Natale è una delle cose più belle che ci sia. Vi lascio con l'immagine di due bambini cresciuti nell'amore e nei valori di una vita semplice. Due bambini che hanno avuto alle spalle una famiglia che del poco che aveva ha saputo fare in modo che a loro non mancasse mai niente dentro. Ecco... soprattutto dentro perché quei due bambini mai, credetemi, mai... Si sono sentiti vuoti o soli. Silvia Nelli ©.
      Composto venerdì 22 settembre 2017
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        Scritto da: Silvia Nelli
        Non mi dispiaccio più come prima per alcune cose. Semplicemente accetto! Accetto che con chi non mi capisce, probabilmente non ho affinità. Non mi dispiaccio più per quei giudizi affrettati che mi cadono addosso. Quando hai imparato a continuare a camminare anche di fronte ad essi, capisci che scivolano via velocemente. Perdonate il mio egoismo nel voltarmi e lasciarvi dove siete. Perdonate la maleducazione che posso mostrare non avendo più voglia neanche di ascoltarvi. Perdonate la mia arroganza apparente nel dirvi: "più lontani state... più felice mi fate"! Poi a pensarci bene credo che ho ben poco da esser perdonata, del resto, da persona libera, sono libera di scegliere chi tenermi vicino. Comprendete che se oggi siete "niente" è perché quando eravate importanti non avete saputo mantenervi il posto. Evitate di dare sempre la colpa agli altri, ma ricordate una cosa molto semplice: "spesso ciò che ci viene riservato, dipende anche da ciò che facciamo o non facciamo noi"! Quindi quando puntate il dito contro un mio atteggiamento sarebbe bene che prima di farlo, deste una bella sbirciata al vostro.
        Composto giovedì 21 settembre 2017
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          Scritto da: Silvia Nelli
          Ci sono persone che non capiranno mai chi sei veramente. Non conta il bene che puoi volere loro, il tempo che gli dedichi e quanto tu possa impegnarti per farglielo capire. Ci sono persone che non sono proprio capaci di vedere oltre il loro "io", il loro naso e le loro convinzioni. Purtroppo, malgrado una delle più grandi verità asserisca che: "solo lo stupido non cambia opinione" sapranno dimostrarti quanto la stupidità appartenga loro. Persone che su ogni tua parola ricameranno intere righe piene di parole solo per il gusto di elevare all'ennesima potenza ciò che hai detto e successivamente distorcerlo a loro piacimento. La verità è che a queste persone non è mai interessato veramente chi sei. A loro piace fare in modo che tu ti senta sbagliato, stupido e perennemente in errore. Perché questo stato d'animo che creano dentro te farà in modo che tu torni sempre, dando vita pian piano ad una sorta di chimica malata, di calamita mentale dalla potenza indescrivibile. Avere a che fare con queste persone è qualcosa di difficile e spesso distruttivo per chi lo vive. Manipolatori mentali e dello stato d'animo altrui. Malgrado il passare del tempo porti sempre più alla luce chi abbiamo di fronte, in modo molto strano ci renderemo anche conto che più ci sarà chiaro e più ci sarà difficile distaccarci. La loro assenza apparirà come "aria" che ci viene a mancare, ma in realtà, inconsapevolmente la loro presenza è aria ed energia che ci verrà sottratta. Vittime di loro stessi e incapaci di gestirsi faranno di te il loro "bersaglio" sul quale scaricare la frustrazione generata dalla loro incapacità. Liberarsi di queste persone non è facile, malgrado siano estremamente pericolose e sbagliate diventano praticamente essenziali a noi stessi. Capaci di farci provare un sentimento simile al "grande amore", ma in realtà è solo un sentimento malato e guidato da una dipendenza mentale e psicologica da loro stessi generata. Non abbiate paura e non rimandate troppo dicendo a voi stessi: "vediamo"... i narcisisti manipolatori mentali si distruggono solo con il silenzio e si sopravvive a loro solo accettando e stando loro lontani.
          Composto giovedì 21 settembre 2017
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            Scritto da: Silvia Nelli
            C'erano tempi in cui le cose erano semplici. Tempi in cui esistevano persone felici di ciò che avevano e non infelici per ciò che non avevano. Tempi in cui la priorità era prendersi cura delle certezze quotidiane, di chi era al nostro fianco e del poco che la vita ci donava e non una corsa al massacro verso il potere, la ricchezza, il lusso ed il superfluo. C'erano tempi in cui esistevano persone che amavano più ascoltare, che parlare e soprattutto quasi inesistenti quelle che amavano "sparlare"! Persone che amavano condividere l'anima e non gif e selfie. Persone che si sfidavano a chi beveva più birre su una spiaggia qualunque, a chi cantava più stonato di fronte ad un falò seguendo quattro note di una chitarra logorata dal tempo e recuperata in chissà quale soffitta. Non esistevano sfide all'ultimo like, per chi è più bello, più seguito e soprattutto non esistevano menti malvagie pronte a distruggere chi è più amato. Perché l'amore era qualcosa che non si comprava e non si otteneva distruggendo quello altrui, ma era qualcosa da conquistare, guadagnare e meritare. C'erano tempi in cui la spaghettata di mezzanotte il sabato sera era d'obbligo, come era rituale al rientro di una serata con amici fermarsi a fare colazione tutti assieme aspettando l'apertura dei bar e il sorgere del nuovo giorno. C'erano tempi in cui tenersi per mano era prezioso, baciarsi in strada creava un po' di imbarazzo e dichiarare di amare qualcuno era qualcosa che veniva fatto con estrema attenzione, difficoltà, calma e pazienza. C'erano tempi in cui corteggiare era qualcosa per cui venivi ammirato e non una perdita di tempo o qualcosa per cui venivi deriso. C'erano tempi in cui senza un adeguato corteggiamento non eri degno nemmeno di guardarla una donna. Tempi in cui una donna faceva "desiderare" prima di "concedere" e soprattutto concedeva prima il cuore e poi il resto. C'erano tempi in cui fare colazione la domenica mattina in famiglia era motivo di grande gioia, perché pranzare, cenare e radunarsi tutti assieme attorno ad una tavola era "rispetto", "famiglia" e "casa". C'erano tempi in cui non si portavano rancori così malvagi dentro l'anima, rancori che oggi portano a covare solo il "male" e l'autodistruzione. C'erano tempi in cui "il bene" era ciò su cui si lavorava e su cui si costruiva la propria vita, era la cosa più bella che potevi sentire nel cuore, la cosa che rendeva fieri e ricchi d'animo. Soprattutto c'erano tempi in cui "uccidere" non era quotidiano, non era quasi un diritto nelle mani di coloro che credono di possedere la vita di qualcun altro. Tempi in cui esistevano uomini che andavano fieri delle donne che portavano a fianco e non le avrebbero mai tradite, svendute o trascurate per una facile e di poco valore. Tempi in cui gli uomini lottavano per loro perché proteggerle e non far loro mancare nulla era segno di grandissimo onore e dell'essere veri uomini. C'erano tempi in cui la donna era fiera di una casa pulita, dell'educazione dei propri figli e non dei like su due squallide foto mostrate al mondo. C'erano tempi in cui la vita ci apparteneva, ci appartenevano i sentimenti e la dignità. Tempi in cui chi aveva un potere superiore, faceva l'interesse del popolo e non soltanto il proprio. C'erano tempi i cui la "vita" strappata veniva punita e pagata in modo degno da chi commetteva l'atroce atto. Tempi in cui tutto aveva più valore. E se oggi, le persone, la loro vita, la loro dignità non ha più un prezzo e un valore... niente sarà mai più come prima. C'erano tempi che oggi sono solo un malinconico, dolce e allo stesso tempo triste e doloroso ricordo.
            Composto martedì 19 settembre 2017
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              Scritto da: Silvia Nelli
              Libera di fare della mia vita ciò che voglio.
              Libera di scegliere chi portare con me e chi lasciare dietro.
              Libera di farmi restare sulle balle chi voglio e quante persone voglio.
              Libera di avere simpatia per chi decido io.
              Libera... punto!
              Libera di essere buona o cattiva a seconda della situazione. Libera di fare una carezza o prenderti a calci a seconda di cosa meriti.
              Libera di esprimermi.
              Libera di essere ciò che ho scelto di essere.
              Libera di amarti o ignorarti.
              Libera di tacere o di parlare.
              Libera... punto!
              Libera di piacere o non piacere.
              Libera di rispettare e pretendere altrettanto.
              Libera di incazzarmi come, dove e quando mi pare.
              Libera di darti conforto o riservarti un "vaffanculo".
              Libera di dare la mia opinione.
              Libera... punto!
              E fin quando sarò libera, e la mia libertà riguarda i miei spazi, ad essa, freni e limiti li applico e li decido solo io!
              Composto sabato 16 settembre 2017
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                Scritto da: Silvia Nelli
                La fiducia che perdi negli altri spesso la ritrovi in te stesso. Poche cose deludono o feriscono quanto una fiducia che viene tradita. È dolore quello che provi nel preciso momento in cui guardando le tue mani "Pulite" capisci che quelle che stringevi invece, non lo erano. È senso di impotenza quello che senti quando capisci che indietro no, non puoi tornare e l'unica cosa che dovrai fare è trovare il coraggio di affrontarne le conseguenze. È proprio in quel momento che senti un po il cuore come anestetizzato e ti dici: "Beh... Passerà"! Invece è proprio quello il momento in cui comincia il peggio. Comincerai a porti domande che non riceveranno mai delle risposte. Ad analizzare situazioni, frasi e comportamenti senza trovarne un giusto senso. Ed è qui che comincerai a sentirti stupido, forse inadeguato e talvolta anche sbagliato. Non sarà facile capire che non è tua la responsabilità, che niente c'è di sbagliato in qualcuno che spinto da un sentimento sincero (qualunque esso sia, di amicizia, d'amore o fratellanza) dona fiducia a chi ha di fronte. Sarà un periodo lungo e doloroso, che affronterai con te stesso, internamente. Un percorso da cui uscirai con i tuoi tempi e sicuramente vincente, ma diverso, sappilo. Così, svegliandoti una mattina capirai che ne sei fuori, che il peggio è ormai passato, ma ancora non sei consapevole in modo totale di cosa dentro ti sia successo. Di cosa dentro te, rimettendo determinati pezzi al loro posto sia cambiato e se sia veramente tornato tutto nel suo posto di "Origine". È proseguendo la vita, la tua strada che avrai la possibilità di capirlo. Quando essa ti mostrerà che hai nuove reazioni, un diverso modo di pensare ed un sesto senso più acuto e sveglio. Capirai che non guarderai più le persone come un tempo, ma coglierai in loro piccole sfumature che accenderanno in te, possibili avvisi di nuove "Trappole". Noterai la sottile differenza che può celarsi dietro differenti modi di guardare e saprai riconoscere in essi eventuali nuove maschere. Valuterai i modi differenti in cui verrai cercato, quando e quanto sarai cercato e saprai capire se sei solo un momento di "comodo" o una compagnia voluta e desiderata. Nonostante tutto questo porti a pensare che siamo diventati migliori, più attenti, più maturi e più svegli (Ed è anche così, credetemi) c'è anche il rovescio della medaglia. Tuttavia cari miei, malgrado l'esperienza ha portato saggezza e più scaltrezza nelle valutazioni, ha saputo anche accendere in noi paura e durezza. Saremo più svegli, ma anche quelli che scappano al primo "Punto" interrogativo. Saremo quelli che pur provando a fidarsi, inconsciamente spesso faranno un po' "Di tutta l'erba un fascio". Saremo meno stupidi, ma tuttavia a volte troppo prevenuti. Saremo quelli che non saranno più disposti a concedere fiducia sulla parola, ma saremo anche quelli che saranno diventati forse troppo duri con se stessi e soprattutto con gli altri. Perché quando sorge un dubbio, quando qualcosa non renderà serena la vostra mente, tornerete indietro. Ci tornerete, anche solo per una breve frazione di secondo e ricorderete quanto tutto questo vi è costato. Ricorderete il tempo che ci avete impiegato e quanto sia stata dura quella lotta con voi stessi. Vi ricorderete delle lacrime che avete versato, della rabbia, dei perché privi di risposte e di quanto sia stato difficile sentire di nuovo le vostre gambe sicure dei propri passi, la mente leggera e quella sensazione di essere finalmente tornati a far entrare aria nei vostri polmoni dopo un lungo periodo di apnea. Avverrà tutto in un secondo, ma sarà un secondo intenso. Un secondo che procurerà scompiglio in voi stessi e vi porterà a pensarci bene, prima di mettere nuovamente a rischio ciò che (quasi) con il "Sangue" avete pagato. Farete questo percorso più volte nella vita. Lo farete più volte perché purtroppo ancora vi succederà che verrete traditi, feriti, che sbaglierete a valutare le persone ecc... Ecco che quindi ricomincerete da capo... Superare il momento, rimettere tutti i pezzi in ordine, scoprire la rinascita e i cambiamenti interiori che essa ha portato. Riprendere il cammino e scoprire i progressi dell'esperienza ed eventuali cambiamenti che può aver portato all'interno della vostra personalità. Forse fino a qui ci siamo arrivati tutti, me compresa. Adesso mi trovo di fronte allo scalino successivo. È si... Perché non finisce qui. Lo credevo anch'io. L'ho creduto ogni volta che mi sono rialzata, ma non è esattamente così. Adesso dovrò con coraggio, in parte "Scombinare" nuovamente me stessa per tornare qualche passo indietro nella mia crescita interiore. Mi trovo a dover smussare gli angoli in cemento armato che tutti questi procedimenti hanno formato. Sono angoli che proteggono me forse, ma che possono ferire persone che non hanno colpe. Angoli taglienti, pronti a schierarsi per andar a coprire i miei punti più deboli. Si, lo so... Sono la mia difesa, una difesa che mi è costata tempo, fatica e dolore, ma bisogna adesso riuscire a dare la giusta forma a questi angoli. Bisogna che adesso, io conoscendoli e conoscendomi bene, impari a dosarli in modo giusto ed equilibrato e in alcuni casi anche a saperli domare. Ecco, credo che questo sia veramente l'ultimo passaggio di un processo sorprendente di crescita interiore. L'ultimo "capitolo" che dobbiamo scrivere in noi stessi, all'interno di quel "Libro" che è la nostra personalità. Questo farà in modo che noi possiamo raggiungere il giusto equilibrio emotivo, psicologico e fisico.
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                Ci sono molti altri processi di vita per la crescita interiore, io ne ho raccontato "uno" dei tanti in base al mio percorso e alla mia di esperienza.
                Composto sabato 16 settembre 2017
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                  Scritto da: Silvia Nelli
                  Imparare da persone che sono un esempio? Certo, alcune sanno esserlo in modo ineccepibile. Un consiglio? Assolutamente sì, sono sempre ben accetti. Un'opinione diversa? Mi piace, è guardare una situazione da nuove angolazioni. Una critica? Ci sta, se costruttiva perché no. Può farmi capire un errore. Però, permettetemi di dire che non voglio esempi dettati dall'ipocrisia, consigli sterili, opinioni di chi razzola peggio di ciò che consiglia e soprattutto le critiche, fatele solo laddove non andate a criticare ciò che costantemente praticate! Strettamente "personale" è un parere, una simpatia, una sensazione a pelle. Altamente nociva e visibile è la stupidità, l'ignoranza e la convinzione di una superiorità che non ci appartiene... nemmeno io sono superiore a nessuno, ma sono un "numero" tra quelli che pretendono rispetto e libertà di pensiero! Detto questo, ognuno è libero di vivere come vuole, purché il "come vuole" lo faccia al di fuori della vita mia!
                  Composto venerdì 15 settembre 2017
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