Come fai a trovare le parole giuste, quelle che rendano l'idea di come ci si sente quando davvero "ti perdi"? Come fai a far capire agli altri la sensazione che hai provato quando in un determinato momento tu per primo non hai capito più nulla? Come la spieghi un'emozione così forte e unica? Forse non puoi farlo... forse puoi soltanto augurare a tutti, di provarla almeno una volta nella vita.
Credi che tutto taccia, che ci sia finalmente la quiete, ma non è così. È sempre tutto in movimento: i pensieri, i problemi, le sensazioni, gli stati d'animo. È come se ognuno di loro avesse un paio d'ali e tutti insieme, di punto in bianco, si librassero in volo. In quei giorni ti senti leggero, ottimista, perché loro sono sempre presenti, sono dentro di te, solo che non pesano né sul cuore, né sulla mente.
Non proteggerti dal mondo, né dalle delusioni. Non imprigionare il tuo essere negandoti qualsiasi tipo di emozione, perché anche la prigione più dorata ha sempre sbarre alle finestre e porte solide al suo interno, e dalle gabbie è sempre difficile poi poter scappare, soprattutto da quelle che ci costruiamo da soli.