Scritto da: Raffaella Frese
Tempo fa la delusione stava passeggiando sui viali della solitudine, quando in lontananza scorse un'ombra. Accovacciata sulla sabbia, accettava la sconfitta, mentre lacrime copiose scendevano impetuose. La delusione si avvicinò e dolcemente appoggiandogli la mano sulla spalla gli disse: dolce creatura che appartieni al tempo, perché non hai parole per esprimere il tuo tormento? Sfogati non reprimere ciò che hai dentro. Urla forte! "Sono il dolore", una flebile voce rispose. E non ho più parole. Non ho più parole. Tu Solitudine hai ancora forza per passeggiare tra i meandri della solitudine, hai ancora quella mera speranza che chi ti ha deluso ritorni sui suoi passi, hai ancora uno spiraglio di luce che possa cicatrizzare la tua anima. Io Cara amica. Io, non ho più niente, Nulla. Tutto ciò che mi era caro si è spento, tutto ciò che amavo giace qui con me, nelle lacrime che scendono, nelle urla del mio cuore, nella consapevolezza che la vita intorno a me continua, ma io, io giaccio qui; dove l'amore mio si è spento, dove le certezze sono ali volate lontano. Per me nessuna medicazione, medicina guarirà la mia anima, nessuna speranza mi ridonerà ciò che il destino ha voluto sopprimere alla mia esistenza. Quindi lasciami, lasciami respirare le mie nocive consapevolezze, lasciami elaborare il mio dolore e forse un giorno ripartirò da lì.
Composto venerdì 18 dicembre 2009

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