Scritto da: Gennaro Cavaliero
Corro. Di nuovo. Accelero. Nessuno dietro di me! Stupore e razionalità, gli altri corrono più di me, da sempre. Non sono arrivato al mio limite, ma da questa gara preferisco tirarmi fuori, non fa bene a nessuno, a me non di sicuro. Gli altri rallentano e io ritorno in gioco, ma sembra di essere su tapis roulant infinito in uno Tsukuyomi altrettanto infinito. Ma è finzione o realtà? Un futuro o un ricordo? Datemi una penna, quest'illusione voglio scriverla io.
Gennaro Cavaliero
Composto mercoledì 21 luglio 2021
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    Scritto da: Gennaro Cavaliero
    Oggi basta così. Basta correre, basta pedalare, anche perché dove sto andando? Mi allontano, metro dopo metro, con estrema difficoltà, ma alla fine torno indietro aggrappandomi a qualcosa che forse nemmeno c'è. Quell'appiglio lo vedo solo io e questa sensazione di vuoto che provo è perché sto cadendo. Mi giro, guardo in alto, cerco le stelle, una ha smesso di brillare, che buffo, non sono mai stato in grado di individuarla, ma ora vedo quella macchia scura nel cielo e capisco che si è spenta. Mentre cado somiglio a quell'uccello che si allontana dallo stormo, così impacciato, così tenero, che lotta per dare un senso a quello che fa mentre gli altri svolazzano come se nulla fosse, come se fosse così naturale farlo.
    Corro, pedalo, volo, cado. Ancora. E ancora. Cerco un appiglio, mi faccio leva con una penna, ciò che mi rimane, sperando di non distruggerla. Ancora. E ancora.
    Gennaro Cavaliero
    Composto mercoledì 21 luglio 2021
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      Scritto da: Gennaro Cavaliero
      Da quel momento in poi ci limitavamo ad osservarci da lontano, consapevoli che anche passando a pochi centimetri di distanza, in realtà eravamo lontani anni luce. Io vivevo la mia vita, lei viveva la sua vita. Due vite incidenti, come le linee. Partono lontane e poi piano piano si avvicinano, finché non si toccano in un punto ben preciso. Dopodiché, ognuno per la sua strada, sempre più distanti, due anime gemelle che diventavano delle perfette estranee tra loro.
      Gennaro Cavaliero
      Composto mercoledì 21 luglio 2021
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        Scritto da: Gennaro Cavaliero
        Forse non è il Natale di una volta, il Natale di quando eravamo piccoli, il Natale che aspettavamo con gioia ogni anno. Arrivati ad una certa età il Natale lo viviamo solo come momento di relax di una vita che non va come vorremmo ed è forse così che si è perso lo spirito natalizio. Forse mentre noi invecchiamo dovremmo evitare che lo faccia anche la nostra fantasia, dovremmo credere ancora che un signore vestito di rosso con una barba lunga che gira su una slitta trainata da renne, insieme ad una vecchietta che gira a cavallo di una scopa, possano portare la felicità con cui si aspettava il Natale da piccoli. Dunque è il momento di crescere e ritornare bambini con la mente, in modo da assaporare il Natale come facevamo un tempo! Tantissimi auguri di buon Natale!
        Gennaro Cavaliero
        Composto venerdì 25 dicembre 2015
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