Commenti a "Non mi piace Nietzsche perché ama la..." di Bertrand Russell


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Te lo dico io, Franca, quale è stata ed è la meta di Grillo (su direttiva diCasaleggio): lasciare il PD alle prese col problema di fare un Governo; COSTRINGERLO a fare il Governo col PDL (unica soluzione possibile con lui sull'Aventino); dopo di che criticare, diffamare e tentare di recuperare i voti perduti per via di questa mossa impopolare. Io mi auguro che gli italiani si siano resi conto di questo: e ho in proposito buone speranze, visti i proclami di Grillo per le amministrative, andati a carte 48 proprio perché molti hanno imparato la lezione...
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te lo spiego Margherita. 1. cambiare il sistema 2. aprire gli occhi agli italiani(questo è impossibile) 3. ridare voce e dignità al popolo, il suo programma è in funzione e per il popolo 3. portare alla luce che il PD e il PDL sono la stessa cosa. e ne avrei all'infinito. quale è la sua meta? riportare l'Italia nel mondo al posto che gli compete. cosa sta facendo? vorrei vedere chi riuscirebbe a fare ciò che ha fatto il M5S per i cittadini in soli 2 mesi
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Io mi auguro che voi ricordiate questa promessa: se la ricordate, basta confrontare il prima (la promessa) con il poi (le pontificazioni dal blog, le espulsioni, ecc.), e tutto si comprende molto meglio.
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Lo si poteva fare; ma se Grillo si metteva da parte, come pur aveva promesso !!!!!
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Quest'ultima a mio avviso sarebbe una GRANDE soluzione sia per lui che per l'Italia.  Ma qualcosa mi dice che non accadrà. :)
    Io ho spiegato i motivi del mio essermi allontanato dal PARTITO 5 stelle. Ecco, una delle forti e subdole imprecisioni del linguaggio di Grillo è questa faccenda che si tratterebbe di un movimento e non di un partito. Anche il partito di Almirante, MSI, era un movimento. : ) Ma in realtà era un partito. Il vero "movimento" è una corrente di pensiero e di azione politica caratterizzato dalla parzialità degli scopi. Esempio: il movimento animalista. Ma nel momento in cui il "movimento" presenta un contrassegno e partecipa alle elezioni (politiche o amministrative che siano), intese a raggiungere il potere politico, diviene un PARTITO POLITICO come tutti gli altri. In caso contrario, non potrebbe partecipare alle elezioni.
     A parte questa precisazione, mi sembra naturale che ciascuno abbia la propria idea (su qualsiasi cosa, anche sulle azioni da compiere per il bene comune). Oltre tutto, come già più volte precisato, io ho votato M5S, dunque sono stato sensibile al fascino cui ancora soggiacete...  Non ho fatto altro che esporre le motivazioni che mi hanno indotto a dissociarmene alla svelta. Personalmente vari fattori, tra cui l'esistenza nella base (e nel vertice, Grillo in primis) di una forte componente dai modi aggressivi ed arroganti, la mancanza totale di democrazia interna (decidono Grillo e Casaleggio, e chi non è d'accordo viene espulso) e tante altre belle cose mi hanno convinto che molto probabilmente il M5S sia nient'altro che un tentativo di ricostituzione del disciolto partito fascista: tentazione che in Italia è sempre presente, e anche a suo tempo si fondò, proprio come ora, su impeti populistici di generico e motivato malcontento. Sono pertanto un "dissidente", che volentieri sosterrà le ragioni di Favia e di tutti coloro che sono passati e passeranno in futuro al gruppo misto, prima di costituire un loro centro politico. Ma temo che ciò non avverrà, perché quei ragazzi non hanno alle spalle nè i soldi di Grillo e Casaleggio, nè la loro smaliziata esperienza mediatica.
     Un'ultima cosa: leggete il principe di Machiavelli. La politica non è solo scontro di idee, ma anche e soprattutto mediazione, "transazione" intesa a trovare soluzioni comuni ed utili alle idee e, mediatamente, alla collettività. Ciò massimamente, poi, in un regime di democrazia...!!
     La mia previsione, infine, circa i futuri consensi che otterrà il M5S non è peregrina: dipende dalla circostanza che secondo me, come dicevo, esso ha perduto la massima parte dei voti moderati, quelli cioè che lo avevano portato al 25%. La considerazione che il voto amministrativo non fa testo è poi un vecchio refrain di tutti i partiti, contraddetto quanto al caso di specie dalle speranze che sia Grillo che i suoi militanti avevano fondato sugli esiti del voto amministrativo un po' dappertutto, ma principalmente in Friuli, a Roma e in Sicilia. A mio avviso la parabola ascendente è terminata, e alle prossime politiche, con la perdita di gran parte del voto moderato, la quota del partito di Casaleggio & co. si fermerà intorno al 7, 8, massimo 10%. Lo avevo previsto per il voto amministrativo di qualche tempo fa (tra lo sdegno generale dei "militanti"), e lo prevedo ora. Peccato, si poteva fare davvero qualcosa di buono...

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