Commenti a "Un sapiente e consapevole miscuglio di..." di Giuseppe Freda


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postato da bluedeep, il
Scacco di Yang.
Vi saluto dal bel mezzo del pacifico ... la ciambella non la prendo , che me ne faccio ? L' unica funzione che potrebbe assolvere sarebbe quella di rendermi più allegro ed appetitoso per i makò , tipico aperitivo   tropicale : "sardino" con ciambella :-))
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postato da , il
tu scrivi che a essere ippopotami non è visibile agli occhi nostri, di conseguenza come si fa a creare un'antidoto se non sappiamo quello che siamo?
Ci rendimo conto quando ormai è troppo tardi, vediamo gli altri ippopotami ma non ci rendiamo conto che lo siamo anche noi.
Siamo capaci a ridere per gli altri ma non abbiamo il coraggio di vederci ippopotami.
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postato da , il
E veniamo allora alla soluzione dell’indovinello.
     Le libellule sono tutte le cose che nel corso della nostra vita possono affascinarci. Ogni genere di idea, di interesse, di amore, di speranza: la politica, le religioni, i santi, le arti, i filosofi,  le donne, i cavalieri senza macchia e senza paura, i poeti, le armi, gli amori, le carriere, i successi, il denaro, insomma tutto ciò che sia in grado di risvegliare fascinosamente le nostre fantasie e di farci salire in volo come palloni aerostatici sospinti dal vento impetuoso  dell’entusiasmo. Compreso il ritenerci ormai maturi, dotti e sapienti.
     Gli ippopotami, ahimé, siamo noi, allorché ci leviamo in volo a volteggiare dietro le nostre chimere. Ippopotami, perché, malgrado non riusciamo a rendercene conto, siamo in realtà goffi, sgraziati, e comunque inadeguati alle inebrianti finalità che ci proponiamo. Ciò però non è visibile agli occhi nostri, ma lo è, come la luce del mezzogiorno, agli occhi di chi sia in possesso dell’antidoto: il miracoloso e sapiente miscuglio.
     Questo miscuglio è l’umorismo. Dissacrante miscela di disincanto e contenuta volgarità, esso è l’unico antidoto in grado di evitare agli inebriati ippopotami, o quanto meno ai loro simili che ammirati li osservano librarsi tra le nuvole, voli pindarici destinati a concludersi con rovinose e dolorosissime ricadute al suolo, o anche più in basso.  : (
     Infatti l’umorismo, se solo altrui, non sarà sufficiente a salvare l’ippopotamo già levatosi in volo: per salvarsi, il povero bestione dovrà non solo assumere l’antidoto, ma prepararlo da sé, nella consapevolezza della sua portentosa virtù.
     Come dire: mai prendersi troppo sul serio, e saper ridere di se stessi.
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postato da , il
io mi fermo al fuocherello ;-)) non vorrei insistere e scrivere boiate.
Ho capito il concetto metaforico della frase ma non riesco a esprimerlo in modo sapiente.
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postato da , il
Pieno oceano per Giulio (eccetto che ti salvi la ciambella Napolitano, che difficilmente però riuscirà col buco), fuocherello per Yang Tzu !!

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