Commenti a "Nessuna verità è contenuta in un aforisma." di Giulio Pintus


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postato da , il
No, Giulio, non parlo nè dell'una, nè dell'altra cosa.
Noi siamo filtri, Giulio. Filtri... aromatici. Nel senso che ciascuno di noi dà alla vita, agli accadimenti, agli stessi sentimenti il valore e il sapore che deriva dal suo proprio filtro.
La via da percorrere per giungere alla PROPRIA verità è dunque diversa per ciascuno di noi, perché ciascuno di noi ha il SUO problema, la SUA evoluzione e la SUA soluzione. Una volta giunti a capire questo, se si è onesti (con se stessi) si giunge anche a capire di non aver vissuto e non vivere la verità, ma di essere rimasti chiusi nel proprio universo, nel proprio bozzolo, fuori del quale l'unica cosa che accomuna tutti è... l'IGNOTO.
   Solo a questo punto PUO' INIZIARE la vera ricerca, che, automaticamente, si sostanzia nella RICERCA DEGLI ALTRI E DEL LORO UNIVERSO. Perché la soluzione del problema non può trovarsi altrove che negli universi altrui, non nel senso che qualcuno la abbia, la soluzione, e gli altri no, ma nel senso che ciascun universo individuale è tessera dell'immenso mosaico della verità.
    E' praticamente questo il motivo della NECESSITA' che ciascuno di noi ha dell'altro.
    Ma queste cose non sono fatte per la ragione. Sono fatte per il percepire, per il vivere, per l'agire: il che è molto diverso.
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postato da bluedeep, il
Ti chiedo un chiarimento su quanto da te scritto :
" Ciascuno viene al mondo per vivere la sua propria verità, e per rendersi poi conto, se è una persona moralmente onesta, di... non aver vissuto la verità.  "

Intendi dire che giacchè " la verità è inconoscibile" , se un uomo vive fino in fondo la sua vita , in punto di m o r t e , per onestà dovrebbe dire : " Spero di aver vissuto la mia verità , ma  non credo di esserci riuscito" ?
O forse alludi alla possibilità che solo il disonesto sia in grado di conoscerla ?  :-))
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postato da bluedeep, il
Pino , aiutami a ragionare .
Partiamo col dire - sempre che tu non sia contrario , in tal caso interrompimi pure-  che i sentimenti sono fallaci , specie quelli non fereemente disciplinati dalla nostra volontà, e che in quanto fallaci , i pensieri che da essi si generano sono , per rigore logico,  fallaci. Ma non solo i pensieri che da essi si generano sono illusori , anche i sentimenti che si producono dai pensieri appena nati , debbono esserlo.
Il fatto che molti non riconoscano errore nei pensieri che  danno per scontati , che non si pongano alcun dubbio circa la natura della verità che essi trasportano , non significa che necessariamente , non ne trasportino alcuna. Si , perchè è vero che i concetti ed i pensieri non sono la verità , ma capita che la trasportino senza che se ne possa conoscere l' intima natura. Dove , poi, siano diretti , chi siano i destinatari od i mittenti e quale vantaggio ne si ricaverebbe dall' ipotetica conoscenza , questo è ignoto a chiunque. E' possibile che la verità possa essere più dannosa che benefica , se mai se ne venisse in posseso.
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postato da , il
Volendo esprimere il concetto in termini matematici, direi che la verità è all'infinito, e noi siamo procedimenti al limite di funzioni che tendono all'infinito.
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postato da , il
Vedo con piacere, Giulio, che sei sulla giusta via.
Ma bisogna andare oltre, e ritenere per certo che nessuna verità può essere contenuta in qualsiasi scritto, o anche in qualsiasi concetto.
Per quanto infatti possa sembrare strano ed anzi assurdo, la verità non ha nulla a che fare con il pensiero, ma appartiene al campo dei fatti e delle azioni. Appartiene cioè all'universo del vivere e dell'agire, cioè all'universo dell'essere, non a quello del conoscere e del pensare. Non esiste verità che non sia IN AZIONE.
Non sarà dunque ascoltando le parole dei sapienti che conosceremo mai la verità...
Come dunque la conosceremo? In nessun modo. Essa è inconoscibile. Ma non è invivibile. Ciascuno viene al mondo per vivere la sua propria verità, e per rendersi poi conto, se è una persona moralmente onesta, di... non aver vissuto la verità.  : ))

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