Commenti a "Nulla in questo universo è permanente." di Paolo Libert

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postato da , il
In definitiva tutto muta perchè ogni cosa è dipendente da altri fattori che a loro volta dipendono da altri fattori. Il tempo non muta niente, la storia è un percorso nello spazio, perchè non si può percorrere il tempo, non puoi percorrere una cosa che non c'è, lo spazio invece esiste e lo puoi percorrere.
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postato da , il
E' vero che tutto cambia nell'universo, è in continuo mutamento, ma non per questo dobbiamo a tutti i costi temporizzarlo, se te togli il tempo, la terra girerebbe comunque, l'universo funzionerebbe comunque, tu vivresti comunque, il "prima" e il "poi" hanno bisogno solo dello spazio, senza quello non ci sarebbe nulla, te non potresti vivere senza uno spazio in cui stare. Tutto dipende dall'esistenza non intrinseca di cose e fenomeni. Tutto è origine - dipendente, cioè l'esistenza di ogni cosa dipende da cause e condizioni.
Una pianta per esempio ha bisogno del seme, del terreno, la luce del sole e l'acqua, non esiste di per se, qui sta il mutamento senza bisogno del tempo per vederne i cambiamenti, ma sono i vari stati nello spazio.

In un testo classico del Buddismo antico, si legge: «Poiché vi è questo, quello viene a esistere. Dall'apparire di questo viene quello; se questo è assente, quello non è; cessato quello, questo cessa». Questa affermazione è una delle più antiche formulazioni del concetto di interdipendenza di tutti i fenomeni. In senso più specifico, questo significa che le nostre vite sono in costante sviluppo dinamico, con una sinergia tra le cause interne della nostra vita (la personalità, l'esperienza, la visione della vita ecc.), le condizioni esterne e le relazioni intorno a noi. Ogni esistenza individuale contribuisce a creare l'ambiente che sostiene tutte le altre esistenze. Tutte le cose si supportano e si relazionano a vicenda, creando un unico universo vivente.

Nella fisica newtoniana, il concetto di storia è chiaro: è un percorso, un'unica sequenza di stati, attraverso uno spazio delle configurazioni. Nella relatività tale visione si indebolisce e nella meccanica quantistica viene gravemente minacciata, poichè in linea di principio la funzione d'onda ricopre tutto lo spazio delle configurazioni. Quasi tutte le interpretazioni della meccanica quantistica cercano di recuperare un concetto di storia mediante la creazione o in qualche modo l'identificazione di percorsi nello spazio delle configurazioni che possano essere quell'unica storia di cui ci sembra di fare esperienza.

C’è un libro a tal proposito sull’inesistenza del tempo:
Palle Yourgrau,
Un mondo senza tempo. L'eredità dimenticata di Gödel e Einstein.
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postato da bluedeep, il
Molto interessante , ragazzi !
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postato da , il
Sinceramente, Yang, non riesco a capire il tuo punto di vista.
Tu scrivi che nulla, in questo universo, è permanente.
Ciò significa che, come asserisce Eraclito, tutto cambia continuamente, e che dunque il continuo mutamento è una caratteristica dell'universo.
Ma... il cambiamento si può scorgere solo confrontando il poi rispetto al prima. Come altrimenti ce ne accorgeremmo?
Orbene, il "poi" e il "prima" come possono sussistere, senza TEMPO ?
Mi pare, dunque, che, se l'Universo è in continuo mutamento, il tempo sia indispensabile a questo mutamento, e dunque al suo funzionamento.
Viceversa, se assumiamo che il tempo non esista (ipotesi sulla quale, bada bene, concordo), dobbiamo PER FORZA concludere che il mutamento, e con esso l’Universo materiale, è illusorio, e la REALTA’ è senza tempo e senza materia, cioè spirituale.
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postato da , il
Il malessere dell'uomo si può curare con il concetto del "qui e ora", il futuro, quello che deve ancora venire,  non è certo a nessuno, e il passato ormai è passato.

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