Commenti a "La realtà imprigiona, la fantasia libera." di Antonio Curnetta


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La pietà di Michelangelo; la musica di Brahms o di Beethoven o di altri artisti, compresi i grandi della musica leggera o del jazz;; le più grandi invenzioni, a cominciare da quella della ruota a quelle dell'automobile, del telefono, dell'aereo (addirittura il precursore del volo umano fu Leonardo da Vinci), del computer; la teoria della relatività (concepita - pensa ! - con utilizzo del metodo deduttivo, proprio della filosofia aristotelica, e non con quello induttivo proprio della scienza sperimentale: una vera e propria scommessa sulla razionalità della natura); ma in genere tutto ciò che deriva dal pensiero, perché non si può scindere il pensiero dalla fantasia: sarebbe come volere, nell'acqua, scindere l'idrogeno dall'ossigeno. Non sarebbe più acqua.   

      Certo, nel campo dei rapporti umani e sociali le fantasie più importanti non si sono realizzate a livello generale (penso al regno di Dio di Gesù, ma anche a Gandhi e a tanti altri); tuttavia vi sono state e vi sono tante persone che le hanno fatte proprie, le hanno condivise, e nel loro piccolo hanno operato ed operano come si deve, costituendo un piccolo nucleo iniziale del “regno di Dio”.
     Concordo con te, naturalmente, se la fantasia rappresenta una FUGA dalla realtà; ma non per la fantasia che si sforzi di COSTRUIRE una realtà più bella o migliore. In questi ultimi casi, la fantasia è uno strumento fondamentale del pensiero umano. E' ciò che distingue il genio dall'intelligenza "normale", qualcosa di meraviglioso e insieme di commovente.
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Spesso però la realtà nasce dalla fantasia; anzi, così è di tutte le più belle realtà.

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