Commenti a Frase ID 159474


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postato da Angela, il
Credo che molte coppie, continuino a "reggere" il loro rapporto per abitudine, per convenienza, per influenze dettate dall'educazione famigliare ricevuta o per ciò che il dettame sociale, per paura della solitudine, perché la strada vecchia è più sicura e consolidata anziché imbattersi in una nuova, perché c'è la comoda speranza di chi crede che prima o poi il rapporto cambierà....certo è che l'equilibrio in una coppia può essere instabile, nel senso che mantenerlo tra alti e bassi non è facile ed è fisiologico che sia così, ma questo può avvenire in un lasso di tempo breve o a singhiozzo....laddove l'equilibrio anzi lo squilibro pende da una sola parte e, come dice Margherita si porta la croce sulle spalle, il legame diventa insopportabile, distruttivo...non vi è più serenità e qui diventa autolesionismo dell'anima.
61
postato da , il
Naturalmente non volevo essere drastica, certamente ha vita ha alti e bassi , periodi belli i meno belli, ma come dice Jo,
la croce sulle spalle non è giusto portarla per nessuno. Bisogna essere sereni per apportare serenità, bisogna essere
in pace con se stessi per stare bene con l'altro. Le croci rompono le spalle e a lungo andare anche a quelle senza 's'.
60
postato da , il
"Non mi piacciono i compromessi o i doveri. O si vive bene oppure no." Cito Margherita1 ;)

"Nella vita reale bisogna trovare un equilibrio cercando il meglio per noi stessi e per chi ci sta accanto."

E' vero, se si vive bene, diciamo se il rapporto benifici/sofferenze è sufficientemente alto, si riesce a vivere bene. Il problema è quale sia la soglia di questo rapporto, ognuno di noi ne ha una.

Cercare un equilibrio è elemento essenziale per una coppia, se non si trova l'equilibrio le sofferenze minano il rapporto di cui sopra.

Sento tante persone dire che continuano il loro rapporto perché non se la sentono di tagliarlo, ma il rapporto di cui sopra ormai tende a zero. Per quale motivo qualcuno/a deve buttarsi la croce sulle spalle e sopportare un rapporto il cui valore di "bene" è così basso?
59
postato da , il
Non so bene cosa risponderti, per quello che mi riguarda le favole erano quelle dei F.lli Grimm che leggevo da bambina.
Nella vita reale bisogna invece trovare un equilibrio cercando il meglio per noi stessi e per chi ci sta accanto.
Non mi piacciono i compromessi o i doveri. O si vive bene oppure no e questo aldilà delle situazioni opggettive che chi per
un verso chi per un altro affliggono chiunque. Non mi piace neppure il 'mal comune mezzo gaudio' se devo piangere mi piace
farlo da sola e non in compagnia. In ogni caso la convivenza è la cosa più difficile, amore o no!  Ciao Maria !!!!!
58
postato da , il
So di cosa parli...e so di non essere l'unica, non so ma do quest'impressione quando scrivo?
Quando ci si sposa giovani lo svantaggio che le esperienze che altri vivono ad una certa età perchè è fisiologico che arrivino, noi le anticipiamo, ma sono proprio queste esperienze che ci tengono ancora stretti, ma non sempre tra rose e fiori...cosa credi?
I problemi, le "crisi", i rimpianti, sono all'ordine del giorno, cosa credi che ne sia immune?
Però sappiamo ancora tirare la corda senza spezzarla e so che la lotta non finirà mai, sperando di tirare sempre dalla stessa fune, seppur da poli opposti.
E crdimi non è una favola, le favole sono altra cosa, questa è vita affrontata con amore, non mi sento per niente biancaneve o cenerentola e se ci rifletti le favole finiscono appena le belle colombelle trovano il loro principe...ci sarà pure un motivo: si può affrontare la vita matrimoniale da favola o in una favola?

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