Commenti a Fumetto Divino di Flavia Ricucci


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Cara Flavia,
eccomi a te, citando non Lutero, ma Einstein.
Come tutti sappiamo,
Einstein non si sentiva legato a luoghi o Nazioni,
la sua Nazione era il Mondo.

Einstein scriveva:
“I grandi avvenimenti politici del nostro tempo
sono così scoraggianti che nella nostra generazione,
ci si sente davvero soli.
È come se la gente avesse perduto la passione per la giustizia
e la dignità, come se non apprezzasse più quello che generazioni migliori della nostra, hanno conquistato a prezzo di sacrifici straordinari.
Dopo tutto, il fondamento di tutti i valori umani è la moralità.”


E poi ancora:
“Credo che dobbiamo difenderci dalla gente che costituisce un pericolo per gli altri senza badare alle motivazioni dei loro gesti. Credo che il terri~ficante deterioramento nel comportamento etico della gente oggi derivi fondamentalmente dalla meccanizzazione e dalla disumanizzazione della nostra esistenza, un disastroso sviluppo della mentalita’ scientifica e tecnica…L'uomo si raffredda più rapidamente del pianeta su cui vive.”
“Com'è possibile che la nostra epoca così amante della cultura sia mo~struosamente amorale? Apprezzo sempre di più la carità e l'amore per il prossimo al di sopra di ogni altra cosa. Tutto il nostro decantato progresso tecnologico – la nostra stessa civiltà - sono come l'accetta nelle mani di un ma~niaco cri~minale.”
“…Per secoli il popolo tedesco è stato soggetto all'indottrinamento da parte di una successione infinita di maestri di scuola e di istruttori militari. I Tedeschi sono stati non solo addestrati a lavorare duramente e a imparare molte cose, ma anche abituati alla sottomissione servile, alla disciplina militare e alla bru~talità... Poi comparve Hitler, un uomo di limitate capacità intellettuali, inadatto a qualsiasi lavoro utile, pieno di invidia e di amarezza contro tutti quelli che erano stati favoriti più di lui dalla natura e dal destino. Appartenente alla piccola borghesia. Era abbastanza presuntuoso per odiare perfino la classe operaia, che all'epoca si ba~tteva per una maggiore eguaglianza… Ma odi~ava più di qualsiasi altra cosa proprio quella cultura e quella educazione che gli erano state negate per sempre. Nella sua dispe~rata ambizione di potere scoprì che i suoi discorsi sconnessi e pervasi dall'o~dio suscitavano gli applausi frenetici di quanti condividevano le sue opinioni. Raccattava questi reli~tti della società per strada, nelle osterie, organizzandoli attorno a sè… ma ciò che lo portò a diventare un Führer era il suo o~dio acerrimo contro ogni cosa di origine straniera e specialmente contro una minoranza inerme, gli ebrei tedeschi….Sfruttò abilmente per i propri scopi il gusto secolare dei Tedeschi per la disciplina, il comando, la cieca ubbidienza e la cru~deltà… Inga~nnò il popolo con quella fa~lsa retorica pseudopatriottica e romantica cui si era abituato prima della gue~rra… Gli uomini che si schierarono attorno a lui.. erano per la maggior parte dei cin~ici incalliti, perfettamente consapevoli della fa~lsità dei loro metodi privi di scrupoli.”

-- Albert Einstein

Di fronte alla mi~naccia rappresentata dal regime nazista, Einstein si convinse che non si poteva più contrastarlo pacificamente, tanto più che Hitler stava per impossessarsi della bom~ba ato~mica, così insieme ad altri fisici scrisse la famosa lettera a Roosevelt in cui gli dice che si può costruire una bom~ba atomica, con la fissione nucleare, per porre fine alla gue~rra.
La lettera fu portata al presidente americano da Szilard e Wigner, due fisici ungheresi scampati ai naz~isti e dette il via al programma di ricerche che, sotto Fermi, studiò le reazioni a catena della fissione nucleare e realizzò il primo reattore nucleare (progetto Manhattan), anche se Einstein rifiutò di partecipare in qualsiasi modo alle ricerche.

E chiudo con un messaggio curioso che in qualche modo
Einstein scrisse a noi.
Un prestigioso editore voleva sotterrare in una scatola
a tenuta d'aria degli oggetti importanti per i posteri
e gli chiese un messaggio.
Albert Einstein rispose:
“Cari posteri,
se non siete diventati più giusti,
più pacifici e in genere
più razionali di quanto eravamo noi,
allora andate all'in~ferno.
Con questo mio pio augurio,
vostro Albert Einstein”


Ciao Flavia
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Ora la inserisco per la pubblicazione
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Salvatore,
perché da cristiano!
La mia ultima poesia è

na sula simenta ( dialetto calabrese)

U suli si n'è jutu da li muri
a terra trema, mina vjentu
chiove
a ferma fidi no si stuta mmaj

Suli, fanni lume quannu skjara
simu nati i na simenta sula.

Simu turchi - ebrei
palummi janki simu
nuj cristiani
tizzuni nivuri jesciuti i l'umbiernu

Suli, fanni lume quannu skjiara
simu nati i na simenta sula.
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-:))))))))))))))))
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Salvatore,
finalmente!
Dissento anch'io.
Il problema è che se c'è un Dio (?) anche se ci fosse
ma dov'è?
Dio è - non c'è.

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