Commenti a "Nessuno prega in paradiso." di Giovanni Nebuloni


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postato da , il
beh, non conosco i tuoi libri, ma se non vuoi mettere in discussione le tue credenze, non inserire frasi equivoche.
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postato da , il
A: "Nebuloni, se non credi, allora perchè ti preoccupi ..."  - Chi ti dice che non credo? Perché non leggi i miei 5 romanzi pubblicati, soprattutto "Dio a perdere" del 2011 o l'ultimo "Il Signore della pioggia" del marzo 2012 (come gli altri lo trovi sul Web in un qualsiasi motore di ricerca inserendo il mio nome)
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postato da bluedeep, il
Gentile Maria, ho utilizzato le "beatitudini" per proporre uno spunto di riflessione -che uscendo proprio dal contesto delle religioni prese ad esempio e del loro relativo paradiso in cui i motivi di felicità e beatitudine possono essere differenti l' uno dall' altro- potesse indurre ad un ragionamento logico, verso il senso della frase, meno inficiato dalle proprie credenze personali.
Sono comunque lieto che il mio scritto abbia suscitato in te reazioni positive.
Ciao.
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postato da , il
Cara Miriam, offrendo il mio dolore e i miei dubbi, così ho trovato consolazione, aiuto, forza per andare avanti...se ci lasciassimo andare tutti, per tutti i nostri grandi e piccoli dolori, sarebbe un suicidio generale...so che da sola non ce l'avrei fatta, nella risposta di Dio nella sua parola, senza aver frequentato sacerdoti, solo la Messa, io trovavo il messaggio diretto a me perchè lo chiedevo prima di entrare in chiesa e ne uscivo a volte commossa oltre che meravigliata nel constatare che avevo ricevuto la risposta a ciò che avevo domandato...
lo so sembra una favola, ma potrei raccontarti mille aneddoti della mia vita per farti comprendere che è stato Dio a chiamarmi e forse mi aveva già chiamato tempo fa, ma io non avevo saputo ascoltare...e da essere umano so che senza di lui io cado anche sapendo di sbagliare...
non c'è redenzione per l'uomo senza Dio...questa è la mia opinione naturalmente...
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postato da , il
Penso che la frase postata non sia così epidermica come sembra. La si potrebbe analizzare e sviscerare in varie forme,
ma resta la costante dell'asserzione. In paradiso non si prega. Nessuno di noi  ha una risposta , se questa fosse una domanda,
poco conta dal punto di vista filosofico cosa si intenda per 'Paradiso', credo che nella via terrena ognuno scelga il posto o la cosa
più adatta a sè per trovarlo. Se ci inoltriamo nella teologia o nella religione non ne verremmo più a capo. Come pare ognuno
ha il suo Dio, così ognuno ha il suo credo. Non necessariamente questo credo debba chiamarsi Dio o altro nome, nè possono
essere imposte condizioni affinchè si eserciti il 'credo'. Vivere con la pace interiore non necessariamente debba essere intesa
come fede bensì come valore aggiunto della capacità umana.

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