Grande Davide! Ti seguo da quando eri ancora stato licenziato dalla mia scuola

Il credere non attiene a ciò che esiste, ma a quello che ciascuno di noi ritiene di dovere e voler fare. In altri termini, il credere è SENTIMENTO E AZIONE, non pensiero. E' questo il vero motivo per cui la maggior parte dei "credenti" è in realtà miscredente; mentre molti "non credenti" sono in realtà credenti, pur non sapendo di esserlo.
     Non è un gioco di parole, ma la pura verità.

Un pensiero Interessante, diverso e soprattutto originale. Se Lui esiste o meno, questa è per me una storia sulla quale mi pare non valga la pena di approfondire qui, perché (al mio parere) il credere non è un bisogno, è semplicemente un "sentire". Le nostre credenze vertono su ciò che "crediamo" meglio per noi stessi...e, per quanto strano possa sembrare, anche il non credere è, alla sua maniera, una credenza.

Se mi consenti, Davide, di darti un consiglio, fai così: pensa di essere tu Dio, e fai quello che vorresti che Lui facesse. Fai TUTTO quello che puoi.
    Quando poi vedi che c'è qualcosa che non puoi fare, ma che sarebbe giusto fare, allora chiamalo. Con forza, senza stancarti, anche in malo modo. Vedrai che arriva. E se non dovesse arrivare... avrai sicuramente fatto bene la TUA (e anche la sua) parte in questo pazzo mondo.
     Ma prima o poi, arriva, vedrai.  : ))

Io credo che, "se esiste", Dio faccia bene a nascondersi. Tutti i genitori, prima o poi, lasciano che i figli camminino da soli; se non fosse così, nessuno imparerebbe a camminare. L'essere lasciati soli è indispensabile al nostro libero arbitrio.
    E poi, secondo me non è importante ciò che Dio possa fare per noi (che merito ne avremmo? Cosa potremmo dire di aver costruito?), ma quello che NOI possiamo fare per Dio.
    La sua "terribile impotenza" è dunque indispensabile all'esercizio della nostra libertà. Tuttavia, se quella libertà viene esercitata secondo i fini di Dio, quell' "impotenza" cessa, e arrivano potenti aiuti.
    Provare per credere.