Commenti a Frase ID 141625


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Per coloro che continuano a disprezzare...
Poesia e Poeti...; Leggetevi questo articolo...
9 dicembre 2010, presentazione di 'Amore e Dolore',
raccolta poetica di don Virgilio Zuffada
Ospedale Civile di Piacenza, sala colonne ex convento Olivetano
Rosanna Cesena, Claudio Arzani

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La poesia è il luogo della propria anima, dei rimpianti, delle speranze, dei desideri e delle forme nitide o misteriose che i viaggi dell'anima assumono. Ed in questa umanità smarrita, la poesia è l'ancora di salvezza, è un gesto di ringraziamento e di amore alla vita, un atto di autenticazione della propria esistenza e la protesta contro la mal*vagità della sorte e l'impotenza del d=lore, dove la vita non ha luce perché soffocata dalle cupe volte dell'indifferenza.
Ma, il poeta non può essere una persona indifferente, perché dotato di un grande senso di responsabilità ed incapace di guardare avanti senza accorgersi che il mondo in cui vive, esiste attorno a lui e dentro di lui.
A chi mi chiese di dare un significato alla poesia, risposi semplicemente che non è un gioco di parole; l'impulso, nasce dal profondo dell'anima, misterioso percorre i circuiti dell'universo, si perpetua, inalterato nei tempi, senza confini, nell'infinito….
La realtà interiore è autentica, porta con sé l'evoluzione genetica e culturale dell'uomo; dall'epoca primordiale ad oggi, nulla di quello che è interiore viene disperso. La vita, a volte è molto cru*dele e chi ha provato la s0fferenza fisica della ma*lattia e l’ abbandono affettivo, può comprendere il bisogno che l'uomo ha della comunicazione.
Mario Tobino, medico psichiatra, scrittore e poeta, recentemente scomparso, autore, tra l'altro, del libro "Le libere donne di Magliano" raccontava che ai suoi pazienti ricoverati in ospedale psichiatrico, affetti da gravi nevrosi d'ansia e depressione, refrattari alla terapia farmacologica, lui leggeva qualche sua poesia e poteva osservare che poco dopo, loro rispondevano meglio alle cure, si rasserenavano, diventando più calmi e tranquilli. Alcune patologie psi*chiatriche che t0rmentano il mondo d'oggi, nascono, infatti, da un profondo disagio interiore, sono il risultato dell'indifferenza, dell'ang0scia esistenziale, significativa, a volte di valori morali quasi spenti e l'essere umano, senza amore si ammala e si lascia morire…
Salvatore Quasimodo, con "E' subito sera", ognuno sta solo sul cuor della notte, trafitto da un raggio di sole: ed è subito sera, esprime la solitudine dell'uomo in mezzo alla sofferenza della vita e dopo qualche breve illusione e speranza, è subito sera, cioè arriva la m0rte.
Giuseppe Ungaretti scrive nel "Commiato": "Quando io trovo in questo mio silenzio una parola scavata è nella mia vita come un abisso", cioè nella profondità dell'anima. Ed in : "S. Martino del Carso" esprime la sua desolazione: "Nel cuore, nessuna cr0ce manca, è il mio cuore il paese più straziato".
Ma, la poesia è anche gioia, estasi, evasione, amore del bello e della vita, ed è proprio l'amore che deve prevalere, sempre, nel cuore di tutti, come ci ha trasmesso la profonda e suggestiva poesia di Don Virgilio, ricca di fede e di speranze.
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Dario...
Ho imparato che...nei momenti più strazianti...
non bisogna perdersi d'animo...E si può accogliere la vita...
se non con leggerezza...almeno con levità...
Ah...sai sosa c'è d'importante in ognuno di noi...?
Il nome...perchè quello...solo quello...
è la nostra identità...

    Ciao
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Grazie della risposta sincera ed anche e soprattutto educata. Detto questo non ho più nulla da aggiungere a quello che ho già scritto sul tema (qui e qui e qui). '-)
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Voglio subito chiarire una cosa, visti i commenti precedenti... io non sono una di quelle che scrive "mi piace" o dico "bella" ad ogni poesia, di ogni "amico" del Web, tanto per fargli un complimento di pro-forma.
Piuttosto non la commento.
Per cui, chiarito questo, e non avendo letto per ora altre tue poesie, lascio un commento su questa, senza falsità ma con quello che mi parte dal cuore, come faccio sempre....

Affermare di essere un "miracolo" e di sentirsi "protagonista oggi" non è sinonimo di presunzione, ma di una consapevolezza e di una forza acquisita attraverso il dolore, quel dolore che ti può annientare o farti rialzare per andare oltre la meschinità che ci circonda.
Sentirsi vivi dopo tante lacrime versate e scriverlo addirittura in versi, deve fare da monito a chi non si sofferma a riflettere, ma guarda solo davanti a sé con noncuranza per il resto del mondo.

Adesso posso dirti: Bella poesia!
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Dario, non so se questo è solo per me o meno, ma lascio chiaro che i miei complimenti vanno per gli autori delle opere quando esse mi piacciono o mi colpiscono particolarmente, anche se il loro comportamento verso gli altri non mi è per niente gradito.  Su questo spero mi abbia capito!
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forte e realistica...complimenti! '-)

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