Scritta da: Nietzsche87
Perché esista arte, perché esista un qualsiasi fare e contemplare artistico, è indispensabile un presupposto fisiologico: l'ebbrezza. L'ebbrezza deve prima aver accresciuto l'eccitabilità dell'intera macchina: altrimenti non si giunge all'arte. Tutte le specie di ebbrezza per quanto diversamente condizionate, possiedono la forza di far ciò: soprattutto l'ebbrezza dell'eccitazione sessuale, la più antica e originaria forma di ebbrezza. Ugualmente l'ebbrezza che sopraggiunge al seguito di tutte le grandi brame, di tutti i forti affetti; l'ebbrezza della festa, della gara, del pezzo di bravura, della vittoria, di ogni commozione estrema; l'ebbrezza della crudeltà; l'ebbrezza della distruzione; l'ebbrezza prodotta da determinati influssi meteorologici, per esempio l'ebbrezza della primavera; oppure dall'influsso dei narcotici; infine l'ebbrezza della volontà, di una volontà sovraccarica e turgida. - l'essenziale dell'ebbrezza è il senso dell'aumento di forza e della pienezza. Da questo si comunicano sentimenti alle cose, le si costringe a prendere da noi, le si violenta - questo processo vien detto idealizzare. Sbarazziamoci qui di un pregiudizio: idealizzare non consiste, come comunemente si crede, nel togliere o eliminare ciò che è piccolo, secondario. Quel che importa è piuttosto spinger fuori, grandiosamente, i tratti principali in modo che gli altri scompaiano.
Composta venerdì 3 giugno 2011

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    Scritta da: Nietzsche87

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    postato da , il
    Consalati Giuseppe perchè senza quelli come te (avversi a Nietzsche), non ci sarebbero quelli come me. Nietzsche è per tutti e per nessuno, se vuoi cogliere cogli... oppure continua con il solita limitata razionalità. Non ci sarà mai un'interpretazione unanime al pensiero di Nietzsche e Vincenzo ed io ne siamo la prova: dieversi ma convergenti, 2 facce della stessa medaglia.
    10
    postato da , il
    Vedi Vincenzo, provo per Nietsche un'avversione profonda, assolutamente NON a livello razionale. L'avversione che provo è motivata dalla circostanza che egli esprime il contrario non di ciò che io penso, ma di ciò che io sono. O meglio, per essere sinceri fino in fondo (con te, ma in definitiva con tutti, lo sono sempre): esprime tutto il peggio di ciò che io sono e che NON VOGLIO essere.
    Vedi quanto può essere diverso ciò che è da ciò che appare...
    9
    postato da , il
    Mi sono ubriacato di ciliegie sotto spirito a 5 anni, a una mascherata di carnevale. Sono stato talmente male da odiare l'alcool per tutto il resto della mia vita. Anche un millimetro mi disgusta. In compenso, eccezion fatta dell'uso di narcotici, ho provato tutto ciò di cui parla il baffone; ma l'unica cosa che ne ho tratto e sempre più ne traggo (da lui) è un senso di "pienezza"... hai capito dove. : )))
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    postato da , il
    Avanti dunque con l'eccitazione sessuale, le grandi brame, le feste, le gare, i pezzi di bravura, le vittorie, le crudeltà, le distruzioni, le primavere (quelle passano per tutti :), i narcotici, le forze e pienezze, le violenze sulle cose...
    AVANTI CON TUTTO CIO' CHE NON VALE NULLA.
    Poi fatemi sapere i risultati artistici, mi raccomando !!!  : )))
    7
    postato da Deb73, il
    ebbrezza e' vedere come due ragazzi difendano Nice con "il senso dell'aumento di forza e della pienezza"..."Al di là del bene e del male"

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