Commenti a Un uomo venuto da molto lontano... (a Karol Wojtyla - Papa Giovanni Paolo II) di Giorgio De Luca

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Dario, In gabbia con i leoni ci sono stato e ti assicuro che mi sono difeso abbastanza bene. Ho solo espresso il desiderio di non andare oltre a quanto da me scritto. Noto un certo astio nelle tue parole che sinceramente mi danno un tantino fastidio. Ho sempre avuto  comportamenti corretti con chiunque e quando mi accorgo di certe situazioni che mirano ad altro preferisco chiudere ogni discorso per non cadere in inutili e sterili polemiche o in offese gratuite (le ultime righe del tuo commento lo sono.) A questo punto penso sia meglio salutarci e chiuderla qui.
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postato da , il
E quand'anche ciò fosse? Il cristianesimo è ascolto, è dialogo. Solo in un sacrario, in una chiesa, noi possiamo escludere chi si comporti in maniera irriverente. Ma secondo me farlo nel post di una poesia è la negazione dell'ascolto. Gesù entrava nelle case dei pubblicani, dialogava con le prostitute, lasciava che gli si portassero malati e indemoniati che lo insultavano... e noi ci rinchiuderemo nelle nostre torri d'avorio? Così avrebbe fatto Karol Wojtyla?
"Vi sarei grato se i commenti non attinenti alla poesia venissero meno". Perché??? Avremo noi PAURA di un ateo, di un miscredente, o più probabilmente di un giovane deluso ed affranto che CERCA disperatamente? Noi, che osiamo definirci cristiani?
    Ecco perché mi sono dissociato. Perché io non posso non seguire il più debole, chi ha bisogno di aiuto. E chi non segue me, mi spiace, ma deve rivedere il suo intero porsi di fronte al cristianesimo, a Cristo e allo stesso Karol Wojtyla, che non di poesie ha bisogno, ma di vita cristiana vissuta.
    Mi spiace dover dire queste cose, ma se non parlassi chiaro mi sentirei un ipocrita.
E non lo sarò mai.
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postato da , il
secondo me e' una poesia davvero bella  e dolce, e infangarla con commenti che riguardano solo un ramo del grande albero, (diciamo una radice putrida) e' un torto che si fa alla poesia stessa e non alla Chiesa.
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postato da , il
Deb, nel breve passaggio terreno si ha la consapevolezza di camminare su strade lastricate e sentieri accidentati. Si incontrano persone che lasciano impronte incancellabili e altre che non riescono ad entrare in sintonia. La vita è fatta di molte salite e poche discese.
Prima di dare amicizia e amore cerco di capire la sincerità e il valore che viene dato.
Sono io a ringraziare te.
Ti saluto.
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postato da Deb73, il
vorrei tanto riportare qui una mia frase, ke ha creato molte incomprensioni, ma ke mi ritrovo ad ogni passo del mio cammino:  "Non e'stata la fortuna a portarti qui, gli Déi agiscono in modi misteriosi: essi tolgono con una mano e danno con l'altra": è strano come nella vita ci vengono a mancare per vari motivi: m*orte, lontananza, incomprensione... persone a noi care che in qualche modo abbiamo voluto bene; poi inaspettatamente, quasi per miracolo incrociamo sul nostro cammino persone che non potranno mai sostituire quel vuoto, ma che riescono a compensare quella mancanza con temi nuovi e assolutamente degni di essere vissuti con tutto il cuore, con tutta la passionalità e la volontà che abbiamo. Anche se la situazione non è ottimale, anche se si ha paura, anche se si annaspa in un mare di incomprensione, bisogna guardare al di là del colore degli occhi di chi ci è stato posto dinanzi accettarlo e viverlo: con sincerità, amicizia e amore.    grazie Giorgio x lo spazio concessomi.

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