Commenti a "La stanchezza nelle gambe mi fece capire che..." di Luis Sepúlveda


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chi ride dello Yoga mi fa ridere a sua volta ... perchè non sa che di che si parla, sono invece dello stesso dire di Giulio a chiamarla tecnica che serve ad ottimizzare ciò che si ha dentro (io so di che parlo e non mi sembra di avere nessun vuoto mentale ... anzi!!)
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si Giulio è così.....sono tecniche diverse, ho citato lo yoga come esempio ma non è strettamente correlato a ciò che casualmente fa il protagonista del romanzo in questione.....grazie a Te, sempre attento e non superficiale nelle letture......penso eh, poi non so :)
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Certamente sig. Freda. ma se il poeta non melliflua la sua romantica ed inutile estasi a milioni di coglioni , mi sa dire come farebbe ad affascinare : milioni di coglioni , appunto?
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il tipo in questione non cerca niente........cammina senza meta....lo yoga non è necessariamente "assumere posizioni", ognuno utilizza delle "tecniche" per rilassarsi.....ma è vero che alcuni non si rilassano mai........Giulio penso proprio che è così, stancarsi fa bene, poi quello che arriva dopo.....lo affrontiamo appunto dopo.
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Io sinceramente ho sempre riso di coloro che desiderano "fare il vuoto mentale": credo che di vuoto mentale, all'occorrenza, ce ne sia già abbastanza...   :))
Ho un cugino che pratica yoga. Due estati fa l'ho ospitato a casa mia per 1 settimana. Ogni mattina, per due ore stava lì ad "assumere posizioni", e io che gli ridevo in faccia... Una comica quotidiana da sbellicarsi dalle risate.
Quanto poi agli itinerari casuali... basta la vita a crearceli, non c'è bisogno di andarseli a cercare...

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