Commenti a "Mi sono sempre chiesto come vivano le persone..." di Andrea Matacchiera


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Il 90% della gente gioca il gioco pratico della vita.
Di questo 90%, l'85% gioca in difesa, e il 5% in attacco.
Quelli che giocano in attacco, talvolta soccombono, altre volte spadroneggiano.
Ma tutti questi, sono TUTTI "normali".
Il restante 10% non pensa al gioco pratico, ma a viverla, la vita.
Ma la vive sempre con stupore e con nausea, perché si sente a disagio in questa condizione umana limitata, falsa, impotente, idiota.
E non c'è obiettivo che gli interessi.
E vede tutti gli altri come esseri inferiori, che seguono una sorta di istinto primordiale di sopravvivenza e perpetuazione della specie fine a se stesso.
E vive sempre sul ciglio del burrone; anzi, se per caso burroni non ce ne sono, se li va a cercare.
E potrei scrivere pagine e pagine sulle caratteristiche di questa gente.
Di questo 10%, il 90% finisce male: non necessariamente, però, come dice Guccini, galera od ospedale. Ce ne sono anche di tosti, che riescono a galleggiare imperturbabili malgrado ferite non da coltello o da fucile, ma da cannone.
Finisce male; ma non se ne frega.
Il 10% diventa famoso per invenzioni, arte, scienza, esplorazioni, cavolate varie.
E neanche se ne frega.
Poi la vita finisce, e arrivederci e grazie.
Sai cos'è questo, Andrea? E' una caratteristica INNATA dello spirito cui si ricollegano le 3 S del romantcismo: Streben, Sehnsucht, Sturm und drang.
Non è un problema di vestiario, di adeguamento ai modelli sociali, di ipocrisia, no, no. E' proprio un problema di testa: i normali pensano normale, e tu non li capisci. Loro capiscono te, invece, ma... non tutto intero. A cubetti. Capiscono quello che di te entra nelle loro caselle.
E' la stessa cosa della gente che va in un museo, e guarda un quadro di Van Gogh. Gli piace semmai il quadro. Ma se si ritrovasse anche per 3 giorni Van Gogh tra i piedi, semmai a dipingere proprio quel quadro, impazzirebbe, letteralmente.
Comunque l'importante è capire che non sei tu ad adeguarti alla tua filosofia, ma la tua filosofia espressione di te.
Quindi non è una filosofia. Devi andare oltre, cercare lontano, tu che ci puoi arrivare.
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Io preferisco usare la parola caso o fato. Il concetto di destino oramai è troppo cristianizzato, quindi è un po' ambiguo usarlo per esprimere il mio punto di vista
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Diciamo abbastanza, lo sono in quanto credo che sia tutto determinato dal caso, ma credo che la società in cui viviamo sia ancora più nichilista di me. Io cerco solo di andare oltre questa condizione cercando altre strade
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Quante cose sarebbero belle senza bisogno di morti
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Si è vero, anche perchè mi seccherebbe abbastanza incontrare un diverso uguale a me. Preferirei incontrare un diverso con il suo punto di vista ma che riesce a comprendermi.
Sono troppo individualista e solitario per caricarmi sulle spalle la figura del martire rivoluzionario

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