... O qualche squillo di tromba, o magari una tastiera impazzita...  : )))

Ottimo.
Chissà che, nel silenzio della pesca, tu non senta il suono di un'arpa... : )))

Mio caro Vincenzo, a chi lo dici...
Però riposati, poi rialzati e cammina.
Perché - questo te lo posso garantire - il bello deve ancora venire.
Quanto al dolore, guarda che è una cosa preziosa. Preziosa, innanzitutto perché è la verità della vita: e la più triste verità è sempre meglio di una  menzogna scambiata per verità.
Ma il dolore è prezioso anche perché senza dolore non si matura, non si cresce. Non si pensa neanche.
E' una vera benedizione.
Ho amici e parenti che non hanno sofferto nella vita ciò che ho sofferto io, che hanno battuto percorsi facili senza correre i rischi che ho corso io in tutti i campi possibili, ed oggi sono lì, a gingillarsi coi loro giocattolini fatti di collezioni (collezionano qualsiasi cosa!), di "sicurezze" fatte di soldi, di feste e vacanze inutili... privi di spessore, di profondità, privi di una filosofia che non sia quella della pratica quotidiana, giunti all'età della pensione sono confusi, impauriti... come vitelli in attesa della mattanza. Come i proci prima di essere uccisi da Ulisse. Mi fanno pena e rabbia insieme.
     Quando li vedo, mi rendo conto di essere anni-luce più avanti di loro. E questo proprio e solo per via del dolore...
     Vero è che chi capisce patisce... Ma prima o poi capiscono tutti, e allora è meglio capire prima, patire prima, e tentare così di arrivare quanto più avanti si può sulla via del capire.

Però non sei lontano dalla realtà, in alcune cose che dici... Vedi, tanto tempo fa io sono arrivato al silenzio assoluto. Sono arrivato ad uscire completamente da me stesso, per far posto a chi parlava attraverso di me... E non riuscivo più a fare ritorno... E' stato circa 35 anni fa. Poi, ho capito come si fa: bisogna riuscire a mettere il motore al minimo, lasciare cioè accesa una piccola fiammella... Se spegni anche quella, sei finito.

Devi spezzare la pietra tombale che è dentro di te, e ti nasconde te stesso. Quando ti conoscerai, capirai che TU non esisti se non come punto di emersione della coscienza dell'Universo, e desidererai ardentemente TORNARE AD ESSERE TE STESSO, cioè... Dio.