Perché esiste una legge psicologica inesorabile: nessuno può far soffrire nessuno.
Ognuno è rigorosamente causa della propria sofferenza.
L'attribuirla agli altri è ancora una volta fare i bambini che non vogliono affrontare le proprie responsabilità.

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    giovedì 18 novembre 2010

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    postato da , il
    Si, credo che abbiate ragione. Questo signore (Giacobbe) a quanto sto capendo, che si agghinda di 2 lauree e un curriculum che un uomo medio non avrebbe neanche in 2 vite, in realtà mi sembra una specie di mezzo 'seguace' del buddismo Soka Gakkai, che io ho frequentato per alcuni mesi e abbandonato, e di ben piu becero 'pensiero-positivo' tipo la 'Legge dell Attrazione'. Io mi sono ritrovato fra le mani il suo ultimo libro: è una sfilza di banalità, alcune giuste ma ovvie, altre così stupide e forzate da essere risibili o addirittura offensive. Un libro che sembra scritto per un minorato mentale o un bambino, anche se dei bambini parla malissimo e anche dei minorati mentali, e che è pieno di uno pseudo-senso dell'umorismo da scrittore della domenica tanto arrogante quanto banale e infantile.
    Certo la curiosità di scoprire se le sue clamorose promesse sono vere viene... ma in linea di massima mi sembra ciarpame, roba progettata per far spendere soldi a gente ingenua e per fare pubblicità ad un training audio di 15 minuti che lui vende sul suo sito per 300 €!!!
    Si sente la puzza di truffa lontano un miglio!!!!! Se Vanna Marchi avesse avuto la abilitazione di psicoterapeuta non sarebbe mai finita in galera e sarebbe straricca e felice. Come Giacobbe, lui si.
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    postato da , il
    Ma sono tutte stronzate........"Perché esiste una legge psicologica inesorabile: nessuno può far soffrire nessuno. (ma cosa ne sai dei mali che vengono procurati dall'esterno:.famiglia/società?)
    Ognuno è rigorosamente causa della propria sofferenza.
    L'attribuirla agli altri è ancora una volta fare i bambini che non vogliono affrontare le proprie responsabilità.( Ma questa è una sega mentale, pensare che noi siamo solo frutti di noi stessi. C'è anche questo, ma non è solo questo. Non ho deciso io di vivere in un'ambiente degradato, in un paese dove ognuno fa i cazzi propri, tradotto solo i propri interessi. Non sarà mica solo colpa mia se tutto cio' che mi circonda mi ricorda che sono solo un consumatore!  Ho sempre combattuto nella mia vita contro tutto cio' che è ingiusto, ma cosa mi trovo in mano? Che io sono il frutto di me stesso? )
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    postato da , il
    Va bene che la felicità piena è qualcosa dentro di noi e che ognuno deve scoprire però è anche vero che ciascuno di noi può agire per far felice qualcuno o per contribuire alla sua infelicità, a volte involontariamente ma spesso volontariamente.
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    postato da , il
    Mi piacerebbe pensarla così, sarebbe molto semplice per me ammetterlo, però mi rendo conto che non è sempre così.
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    postato da , il
    Molto discutibile!

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