Scritta da: Marco Giannetti
Esile la sua figura a mostrarsi
in spazi a me vuoti.
Le sue mani leggere nell'aria,
a sembrar farfalle a cercar fiori.
Le labbra a dispensar sorrisi a bambini,
che giocano nei suoi pensieri.
Orbite, ad incastonar pepite
che un tempo furono diamanti,
con il loro brillar in viso.
Sonnecchia il suo capo nel suo dondolarsi,
a sembrar una rosa sbattuta dal vento,
come a volergli rubare petali
ormai sfioriti.
Capelli imbiancati, come la brina sui rovi,
che sole più non riscalda.
Che strano quel corpo che vaga,
e ricordi non trova più, il suo pensare.
Che strani si è da vecchi,
è come se uno non avesse
più passato.
Composta lunedì 16 luglio 2012

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    Scritta da: Marco Giannetti

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    2
    postato da , il
    quanto l'ho amata la mia nonna ))). grazie maria ..la frase e di querino de ciccio...mi ha colpito come espressione e ho voluto rendergli omaggio pubblicndola
    1
    postato da , il
    L'ho votata strepitosa anche se non son d'accordo sull'ultimo periodo...
    quando si è vecchi si possiede solo il passato, solo che non tutti hanno la possibilità di ricordarselo...come mia nonna con l'halzaimer che era stata una donna fortissima e ricordava tutte le date di figli e nipoti , di ricorrenze e di persone del suo paese e pensa che i suoi figli son ben 11, tutti sposati con la media di due tre figli ciascuno e con una decina di pronipoti....è stato terribile il suo percorso alla regressione totale di un essere umano che si riduce a vegetale...quanto l'ho amata la mia nonna...

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