Ci mancherebbe, Michele. Anzi, ti ringrazio per aver inserito il tuo commento. Siamo qui apposta, per dibattere, riflettere, confrontarci e, di conseguenza, accrescere ed ampliare le nostre visioni. Ognuno ha qualcosa da apportare. Poi, chissà, forse si rimarrà della propria opinione, ma è fondamentale che si sia liberi di poterla esprime.
Ti saluto, scusandomi per il ritardo di questa mia risposta (per diversi impegni, compreso quello editoriale, non riesco a frequentare assiduamente PensieriParole) citando uno dei più importanti filosofi greci del V sec a.C.:
"Io non sono d'accordo con quello che tu dici, ma darei la vita perché tu lo possa dire".
Un caro saluto.
Biagio Russo

Caro Michele, stai parlando della cosiddeta "invidia del pene" indicata da Freud. Ma dimentichi che lo stesso studioso indicò il senso di frustrazione dell'uomo per non rimanere "incinto", cioè per l'impossibilità di portare in grambo un nascituro. D'altronde sono gli uomini che si sottopongono all'eliminiazione di quella "ingombrante appendice" per diventare donna a tutti gli effetti.
Teorie, le due, che possono essere usate strumentalmente per alimentare il proprio ego maschilista o femminista? Non lo so, ma se lo sapessi non mi lancerei in disquisizioni pseudo scientifiche: la teoria è teoria; la storia è vita vissuta. Io ho riportato un flash di storia che può piacere o non piacere, ma storia rimane.