Convengo! Ma l'imparare per la scuola significa di aver scelto di vivere anche per la scuola. Intanto si impara per se, per la vita. Poi si decide se quello che si è imparato si porta a scuola o si porta per sé stessi. Sono pochi nella vita coloro che fondano scuole. Le scuole esistono perché, in fondo, tutti capiamo (prima o poi - si spera) che è necessario imparare ed avere cultura.

Ma infatti Seneca non dice che non si impara a scuola, ma che si impara (a scuola) per la vita.

Nel senso che ciò che s'impara non serve a far contenti i maestri, ma serve a noi ... ;)

Vicié, forse non mi sono spiegato: io rientro nella categoria peggiore, quella degli ig*no*ranti onesti...  : ((

Egli apparteneva forse alla più elevata e ricercata delle categorie: quella dei dotti disonesti.  : ))))))))))

E mi viene alla mente Empedocle, che "indossava abitualmente una veste di porpora e calzari di bronzo; e, adattatosi anche una fascia della porpora più splendida intorno alla chioma, incedeva solenne per le contrade degli Elleni, componendo inni nei quali proclamava che, da umano che era, sarebbe diventato un dio". (Diels, vita e dottrina di Empedocle, citazione 18).