Scritta da: Giuseppe Freda
È sbagliato pensare che il compito della fisica sia di scoprire come è la natura. La fisica riguarda quello che noi possiamo dire a riguardo della natura.

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    Cercare la verità per il tramite della scienza o delle religioni è impresa impossibile, perché le verità della scienza sono provvisorie, e quelle delle religioni sono molteplici, e tali da escludersi o addirittura combattersi a vicenda.
    Dovremmo invece professare un'unica verità: l'amore del prossimo, e porre, pragmatisticamente, sia la scienza che la religione al servizio dell'uomo, utilizzandole all'unico scopo che conti: il progresso materiale e morale e la felicità di ogni singolo essere umano.
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    La posizione religiosa di A.Einstein, fu molto altalenante,nel gennaio 1954 cambierà giudizio sull’Antico Testamento definendolo un insieme di leggende primitive. Tuttavia in un’intervista affermerà: «Nessuno può leggere i Vangeli senza sentire la presenza attuale di Gesù. La sua personalità pulsa ad ogni parola. Nessun mito può mai essere riempito di una tale vita» (A.Einstein)

    Possiamo in ogni caso definirlo un deista, ovvero colui che riconosce l’esistenza di uno “Spirito immensamente superiore” (come lui chiamava Dio) oltre il visibile, ma che non ha mai preso iniziativa verso l’uomo attraverso una rivelazione.

    «La scienza contrariamente ad un’opinione diffusa, non elimina Dio. La fisica deve addirittura perseguire finalità teologiche, poichè deve proporsi non solo di sapere com’è la natura, ma anche di sapere perchè la natura è così e non in un’altra maniera, con l’intento di arrivare a capire se Dio avesse davanti a sè altre scelte quando creò il mondo»(A. Einstein)


    Per il prossimo Natale, fatevi un regalo prezioso
    e cioè: Una Bibbia firmata dal grande fisico A. Einstein
    Premio Nobel M0rt0 nel 1955
    Il prezzo è di soli $ 68.500  :(
    Oltre alla firma c’è una frase in cui Einstein scrive che la Bibbia «è una grande fonte di saggezza e di consolazione e deve essere letta frequentemente».
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    Quanto alle parole di Einstein che citi, io ritengo che sia il concetto di scienza che quello di religione vadano rivisti profondamente.
         Einstein fu contrario alla visione quantistica (e probabilistica) della struttura della materia: è rimasto famoso il suo detto  "Dio non gioca a dadi". Egli, a differenza di Bohr, credeva che la scienza potesse giungere per davvero a a chiarire l'essenza della realtà fisica: pensava alla natura come un sistema perfettamente ordinato di leggi naturali semplici e deterministiche. Cosa dimostratasi poi non rispondente al vero (pensa: la stessa miniaturizzazione dei componenti per computer è basata sulla fisica quantistica e su criteri probabilistici).
         Quanto poi alla "religione e alle "religioni" codificate, si tratta di costruzioni teoriche che, con o senza scienza, hanno generato TROPPE discordie, iniquità e guerre per potere essere credibili, almeno nelle loro vesti dogmatiche e gerarchiche.
         Secondo me, la verità è che sia la religione che la scienza sono di per sé cieche e zoppe, e che il futuro dell'umanità, se si vuole che l'umanità abbia un futuro, può essere solo in un PROGRESSO SPIRITUALE privo di qualsiasi etichetta confessionale. Perché il principio fondamentale, cioè quello dell'amore per il prossimo, è lì bello, pronto e riconoscibile da chiunque, senza bisogno di prelati, di paramenti, di testi sacri e di di teologi.
         Semplificare e andare al sodo, comportandosi con amore nei confronti del prossimo, degli animali, della natura e di tutto ciò che ci circonda. Solo questo è davvero importante: quanto più presto lasceremo le religioni al passato, meglio sarà.
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    Niels Bohr, premio Nobel per la Fisica 1922, esprime in queste poche parole ciò che ancora oggi purtroppo non è chiaro alla maggior parte della gente: la fisica, e la scienza in genere, servono a COSTRUIRE MODELLI INTERPRETATIVI DELLA REALTA', non a SCOPRIRE CHE COSA E' LA REALTA'.
         Questa considerazione, in barba a Piero Angela ed a tanti altri scientisti, può essere illuminante, perché alle domande "chi sono?", "da dove vengo?" e "dove vado?", ne aggiunge un'altra: "DOVE MI TROVO?", che sembra essere una complicazione del problema, e invece potrebbe esserne la semplificazione, in vista di una possibile via di soluzione.
          Quanto alle ferie ed al caldo, il tempo giusto per porsi (o porsi di nuovo) queste domande è proprio questo tempo di caldo e di ferie, prima della riapertura delle scuole e di tutti gli altri inavvertiti manicomi e campi di concentramento  in cui si svolge l'abituale vita quotidiana di voi poveri m0rtali...  : ))
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    Pino, Uffaaa...
    Ti rendi conto che in questo periodo,
    metà della popolazione italiana è in ferie?
    E poi, col caldo che fa, dai...
    ci vuole una bella forza
    e concentrazione mentale...
    Che ne dici se rimandiamo i commenti
    alla riapertura delle scuole,
    cioè a Settembre? :)


    «la Scienza senza religione è zoppa
    e la Religione senza Scienza cieca».

    (A. Einstein)

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