Scritta da: Ugo Perugini
A chi è solo, Dio dona un cane. Il cane è la virtù che, non potendo farsi uomo, si è fatta animale.

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    Scritta da: Ugo Perugini
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    venerdì 13 luglio 2012

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    Ognuno di noi può pensare come vuole , sergio, io spero solo che nella tua vita, prima o poi tu abbia la possibilità di conoscere Dio.
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    Scrivevo in un altro post, relativamente ad un problema posto da Lucia Gaianigo (Scheggia: la frase è di Flavia Ricucci) relativamente ai mali del mondo, per i quali Dio non farebbe nulla, qualcosa che viene a fagiolo anche qui, e che copio e incollo per le parti che qui interessano:
    Nell'immaginario collettivo, espressosi per millenni sia nell'arte sia nella tradizione, "Dio" viene identificato con UN "essere" onnipotente, onnisciente, dotato al massimo grado di ogni attributo positivo. Come dire: una specie di padre potentissimo e buonissimo, creatore e signore del cielo e della Terra, che regge le sorti del mondo e dell'universo intero.
    (…) questo concetto di Dio è completamente sbagliato. Per la stessa teologia cristiana e cattolica, Dio è uno in tre persone... Se sono tre le persone, dove è l'unità??? Dove risiede??? In una quarta persona, UN quarto essere???  Non è così. Allora ci sono 3 dèi? No, neanche è così, ci dicono chierici, vescovi, teologi e papi. Ma allora, dove è l'unità. Al che, il chierico ci risponde: basta: un solo Dio in tre persone, atto di fede, prendere o lasciare.  : ))
         Tutto cambia, se concepiamo Dio come INTELLETTO, come FORZA e come VALORE. Allora può darsi che, se ci riflettiamo per un po' di tempo, e con un po' di... aiuto (un aiuto è sempre necessario, quanto meno per... concentrarsi... :)), ci rendiamo conto dei seguenti fatti:
    1) L'INTELLETTO, la FORZA e il VALORE (quando parlo di valore, parlo dell'unico valore esistente: l'amore a tutti i suoi livelli), che sono IMPERSONALI e che sostanziano e costituiscono Dio,  che è di sua natura impersonale, permeano di sé l'intero Universo, NOI COMPRESI;
    2) Noi siamo in grado di portare dentro di noi non il sommo intelletto, non la somma forza (elementi di cui possiamo essere partecipi solo in parte), MA IL VALORE SI'. Per questo motivo siamo partecipi della divinità, siamo dèi, siamo Dio noi stessi;
    3) Risulta infine quasi evidente cosa possa rappresentare in tutto ciò la Trinità, di cui tanto si parla. In questa ottica, Cristo, vero ed unico motivo della Trinità (e non mi dilungo oltre), non è altro che uno di noi, in cui, come in tanti altri dopo ma non prima di lui,  iIL VALORE è riuscito ad albergare al massimo grado, trascinando con sé sia il sommo intelletto, che la somma forza. (Io e il Padre siamo UNO).
         Conclusione: DIO SIAMO NOI, in cammino per divenire come Cristo, in lui e con lui; e il giusto atteggiamento non è pensare cosa possa Dio fare per noi, ma cosa possiamo NOI fare per Dio e con Dio. Perciò TUTTI i problemi del mondo sono problemi NOSTRI, cioè, appunto, di Dio.
         Questo, Sergio, è il mio pensiero e il mio sentire: Dio non ci è estraneo, ci comprende, la personificazione di Dio siamo noi. Noi anche individualmente, ma soprattutto noi tutti insieme.
         In una sola cosa dissento da ciò che pensi tu, e cioè quanto alla FORZA. Alla stessa maniera che intelletto e valore, anche la forza permea di sé l’intero universo, ed è in grado non solo di far piangere statue (ove dovesse occorrere; ma non ne vedo sinceramente la necessità, più importante sarebbe far piangere gli esseri umani, e di gioia), ma anche di smuovere i monti. Dico queste cose, perché ne ho avuto esperienza PERSONALE, nel senso che attraverso di me per il passato questa forza è passata, lasciandomi letteralmente stupefatto. Non ho smosso montagne, se è questo che vuoi sapere… Ma altri fatti prodigiosi (e utli) sono accaduti, lasciando – ripeto – stupefatto più me che gli astanti. La Forza esiste, Sergio, e può TUTTO.
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    Il problema della personificazione è esattamente quello che fanno tutte le religioni nelle quali non posso e non voglio credere ... Qualche vangelo l'ho letto ed essendo papà israelita ho letto anche l'antico testamento (originale).

    Da lì traggo ciò che dico sempre: "Nei sacri libri ci sono tutte le metafore di quello che dovrebbe essere un buon comportamento sociale"...

    La mia ribellione è contro il divinizzare e personificare quello che è scritto dentro di noi perché così siamo fatti. Non c'è niente da adorare, niente di cui aver paura, niente che possa intervenire nel far piangere sangue alle statue... Niente che ci possa curare dal cancro, solo una serie di regole scritte dentro di noi (ecco perché sono così antiche) per gestire la nostra società  ... L'unica punizione che avremo non rispettandole sarà la marcescenza della nostra società e la solitudine che ne deriverà potente e dura.
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    L'avevo capito,Sergio, che non rispondevi a me; ma sono intervenuto perché.. la sostanza era quella. Tu lascia perdere, non personificare: però fammi questo piacere, leggi almeno quello che ha detto Gesù. Abbiamo studiato tante cose nella nostra vita, si tratta di una lettura brevissima. Poi, se vuoi, dimmi le cose su cui non sei d'accordo. Potresti anche trovarmi d'accordo nel non essere d'accordo...  : )))
         Diversa cosa è l'antico testamento. Un consiglio: lascialo perdere, pensa al Nuovo. L'antico è "figura" del nuovo, ma ci vogliono esegeti (qui davvero) molto fantasiosi...
        Quanto alle... personificazioni, è in verità meglio non imboccare questa via. Posso garantirti al 100% che è meglio così...  : ))
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    Vorrei a questo punto chiarire una cosa. Ciò che dico circa il VALORE (che è l'amore per il prossimo in tutte le sue mille sfumature) non è una mia teoria, ma lo si trova papale papale nella prima lettera di San Giovanni (che è uno dei libri del Nuovo testamento): Dio è amore, e chi sta nell'amore dimora in Dio e Dio in lui"  (Giov.1a, 4, 16).

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