Fa uno strano effetto saper che l'articolo 1 della costituzione italiana recita che "l'Italia è una repubblica basata sul lavoro" e il 2 giugno, per festeggiare la repubblica e la costituzione, si sta a casa dal lavoro.
Composta venerdì 18 marzo 2011

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    postato da , il
    ma insomma non si capisce se al lavoro voi oggi ci siete andati oppure siete stati a pancia all'aria?????io no e meno male...viva la res publica fondata sul lavoro ,sul diritto ad averlo ...e soprattutto sul diritto a godere delle meritate ferie...............................................................
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    postato da Meriadoc, il
    Non c'è bisogno che ti scusi, figurati. E' vero ciò che dici e mi auguro anch'io che la società raggiunga un livello di benessere tale da poter offrire massima libertà di espressione. Il mercato è anche secondo me tremendo. Causa ne è una economia mondiale in espansione e un ristagno economico occidentale. Però credo anche che cambiare il punto di vista, al di là dei periodi storici, possa fare già molto più di quanto non si pensi. A esempio c'è gente a cui piace lavorare perchè gli piace l'idea del lavoro stesso e c'è gente che si ritrova a fare un lavoro che non pensava gli piacesse e invece scopre che è la cosa più bella del mondo.  C'è gente che trova nel lavoro lo sfogo costruttivo per evitare di pensare ai suoi problemi. 
    Proprio come insegna la già citata sotto storia dei tre scalpellini.
    un uomo chiede al primo scalpellino "che stai facendo?" quello risponde arrabbiato "spacco pietre per vivere", il secondo scalpellino che incontra invece è più tranquillo e alla stessa domanda risponde "spacco pietre per poter fare andare i miei figli a scuola e andare al mare in estate" Ne incontra poi un terzo che è perfino contento, gli fa la stessa domanda e lui risponde "guarda là! Sto costruendo una cattedrale".
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    postato da , il
    Beh, certo, non me la prendo mica con te, ci mancherebbe altro.
       Però dico che fondarla sul lavoro poteva anche starci in epoca di ricostruzione, quando lavoro ce n'era a iosa per tutti; ma adesso, che lavoro ce n'è poco e frequentemente sottopagato e poco dignitoso, quelle parole suonano come una beffa.
       Inoltre non ritengo che il lavoro sia, di per sè, un valore; è anzi una maledizione biblica: "tu uomo lavorerai con gran sudore..." Ed è finita addirittura che oggi lavorano anche le donne, con uno stress atroce, perché le donne hanno sulle spalle ben due maledizioni (lavoro e parto); mentre, inoltre, uomo e donna lavorano al prezzo di un ignobile "prendi due e paghi uno"...
        De iure condendo, se davvero si ha questa smania di riforma per amor di patria e non per altri più tapini obiettivi (separatismi,  interessati "riequilibri" di poteri eccetera), una nuova Repubblica bisognerebbe secondo me fondarla sullo sforzo tenace di liberazione dal bisogno per tutti, sì che ciascuno possa dedicarsi a ciò che desidera fare, e non a ciò cui lo obbliga l'infame "mercato del lavoro".
       Scusami l'evidente fuori tema; ma per rientrarvi, dirò che se ne avessi il potere inventerei macchine che fossero in grado di lavorare al posto dell'uomo; e poi non solo il 2 Giugno, ma per tutto l'anno, tutti a fare quello per cui si sentono portati: anche festa, se vogliono. Allora sì i medici sarebbero medici, gli avvocati avvocati, i carpentieri carpentieri, eccetera: tutti veri, reali, senza l' orrenda mediazione del "mercato del lavoro".
       Se esistono società extraterrestri evolute, sicuramente ci saranno arrivate.
       E se non esistono, beh, ci arriveremo  noi.
       Ma non senza dolore, perché per ora l'evoluzione è in senso inverso: pochi privilegiati, e gli altri sempre più nuovi poveri, e schiavi. E certi andazzi non finiscono da soli: possono solo finire male...
       Scusami, ma su certi punti sono un arrabbiato, e non mi fermo più...
    Un caro saluto, e buona festa del lavoro...    : )))))
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    postato da Meriadoc, il
    oh Giuseppe se proprio la costituzione non ti piace prenditela con Scalfaro e compagnia bella: l'hanno scritta loro.
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    postato da , il
    Fondata sul lavoro di chi?? Dei precari? Degli schiavi? Sullo pseudo-lavoro dei raccomandati e degli approfittatori? La Repubblica dovrebbe essere fondata non sul lavoro, ma sul diritto ad averlo; e prima ancora sull'onestà, sul rispetto, sull'uguaglianza sociale, sulla dignità umana.

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