Il poeta vive nel mondo "reale". Lo si teme perché mette l'uomo col naso nelle sue caccole. L'idealismo umano cede di fronte alla sua probità, alla sua inattualità (la vera attualità), al suo realismo che la gente considera pessimismo, al suo ordine che chiama anarchia. Il poeta è antiprotocollare. Si è creduto per molto tempo che fosse il capo del protocollo della inesattezza. Il giorno in cui il pubblico ha capito quello che era veramente, lo ha temuto.

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    postato da , il
    Vengo or ora a sapere che non eri un poeta .. ma chi ti ci ha portato a scrivere questa cosa ....

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