Lo conobbi l'anno in cui nacque il mio primo figlio maschio, Vittorio. Anni dopo lo rincontrai a Roma, nel suo studio. Mi diede il primo bacio quando lasciai la casa. All'improvviso, sulla bocca. Non ricordo se lo restituii. Ero emozionatissima. Era un uomo da corteggiamento all'antica. Mi scrisse subito decine di lettere con frasi irresistibili: "nuvola bionda, dove sei?". Negli anni, poi, mi scrisse migliaia di lettere. Scriveva tutto di sé. Dopo aver fatto l'amore, un'ora dopo soltanto, ricevevo lettere in cui ripercorreva il nostro rapporto, nei particolari. Io mi turbavo e mi stupivo. Mi veniva la pelle d'oca. Quanto ho pianto quando alcune di queste lettere, dopo la sua morte, furono pubblicate da un settimanale, proposte brutalmente alla curiosità della gente.

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    Parlando dell'artista Renato Guttuso.

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