Scritta da: SAVERIO FERRARA
Una persona che conosce la sua malattia,
vede la morte come la più sospirata amica
e la invoca continuamente nelle preghiere,
perché prenda il suo corpo e l'accompagni
nell'ultimo viaggio di questa vita...

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    Scritta da: SAVERIO FERRARA
    Riferimento:
    Male incurabile...

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    5
    postato da , il
    Flyaway, il carattere di una persona sicuramente incide molto nelle condizioni in argomento, però, ricorda che anche la più aggressiva delle leonesse, quando è ferita a morte e si rende conto che ormai non c'è più niente da fare, diventa come una misera pecora e spera che al più presto finisca la sua triste agonia.
    Ciò premesso, non mi piace il vocabolo con cui ti sei autodefinita.
    In fondo siamo tutti un po' così; c'è chi si arrende prima, chi dopo, ma quando si conosce la verità è difficile credere nei miracoli, anche se, a volte, si verificano...
    Il discorso sarebbe molto lungo, ma forse è meglio chiuderlo qui.
    Grazie Flyaway per il commento: vedo che anche tu indirettamente hai vissuto gli ultimi momenti di una "Leonessa".
    Ciao
    4
    postato da flyaway fromhere, il
    ARGOMENTO DELICATO...
    IN BASE ALLA MIA ESPERIENZA POSSO DIRE CHE C'E' CHI SI AGGRAPPA CON LE UNGHIE E CON I DENTI ALLA VITA, PUR SAPENDO CHE STA SCALANDO UNO SPECCHIO, CON LA SPERANZA CHE SI COMPIA IL MIRACOLO!
    IO, SE FOSSI LA DIRETTA INTERESSATA E CON L'ESPERIENZA VISSUTA DALL'ESTERNO, NON AVREI PROTRATTO LA MIA AGONIA E MI SAREI AUSPICATA UNA MORTE RAPIDA ED INDOLORE...MA IO SONO UNA CODARDA...LEI ERA UNA LEONESSA!
    3
    postato da , il
    Buona sera Bluedeep. Mi riesce difficile chiamarla così ma purtroppo non ho altra scelta.
    Forse, essendo la frase da me molto sentita, ho frainteso il suo commento: non deve assolutamente scusarsi di niente.
    2
    postato da , il
    Bluedeep ti sei mai chiesto cosa pensa un malato in uno stato vegetativo, che è ancora nelle sue piene facoltà mentali?
    1
    postato da , il
    Si Tiziana, è una cosa soggettiva e molto spesso dipende anche dalle condizioni dell'ammalato.
    Avevo un amico che, essendo consapevole che la moglie aveva pochi mesi di vita, si suicidò, lasciando la consorte ed un figlio piccolino.
    Amore infinito per la moglie, debolezza di carattere per continuare da solo... e il piccolo?
    Non possiamo giudicare,,, 
    E' un atto che nessuno dovrebbe commettere, ma ...
    a volte, quando la mente umana si indebolisce si arriva anche a questo.

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