Dalla gelosia, secondo La Rochefoucauld, vengono la cancrena, la rabbia e la peste. Le epidemie di peste in effetti sono cessate da quando abbiamo imparato ad essere più tolleranti.
Ciò che è vero per i mali di questo mondo è vero anche per la peste: può servire a nobilitare qualcuno.
Il significato del colera è per addestrare gli uomini a essere singoli, ciò che non ottiene nessuna guerra o altra calamità le quali piuttosto li ammassano. Ma la peste li disperde in singoli, insegna loro - corporalmente - che son singoli.
Fra i tanti e schifosi effetti di quella peste, il più schifoso era la matta furia, la voluttà golosa della delazione. Appena toccato dal morbo, ognuno diventava la spia del padre e della madre, dei fratelli, dei figli, dello sposo, dell'amante, dei congiunti e degli amici più cari; ma non mai di se medesimo. Uno tra i caratteri più sorprendenti e ributtanti di quella straordinaria peste, era infatti quello di trasformare la coscienza umana in un orrido e fetido bubbone.
C'è chi li chiama angeli e chi eroi, io li chiamo guerrieri, hanno una sfida d'affrontare e la vita da salvare.
Non sono gli eroi della pandemia, sono gli eroi di una intera città, rischiando la loro vita, per mettere in salvo a colui che poca vita ne ha, una scelta che non lascia scampo perché amano la gioia che ha, ritrovare negli occhi di chi è tornato è presto racconterà.
Ci sono angeli che non hanno ali, ma camici.
Se hai come medico di riferimento uno di quei tanti sapientoni della medicina che hanno sempre affermato che il Coronavirus (Covid-19) era poco più di una influenza, aspettati il peggio. Se puoi cambialo subito, perché "fa' il medico, ma non è un vero medico".
Grazie a tutti gli operatori sanitari che con turni massacranti, sono rimasti in prima linea a lottare contro un virus micidiale che non fa distinzione di razza e di età, siete nel mio cuore e sicuramente in quello di tutta l'Italia che è fiera di avere degli angeli e degli eroi come voi.
La sofferenza psichica, quando non ha cause genetiche, nasce quasi sempre da una condizione di disarmonia della persona che è in conflitto con se stessa, con il mondo o con Dio.