Scritta da: Fabio Privitera
Quante lacrime quel giorno, quante oggi, e dentro ogni istante che ne richiama il ricordo. Gocce, che a metterle insieme si formerebbe un mare, come quelle persone, precipitate, che di un mare erano solo gocce ma che, senza colpa o onore, hanno firmato, con il loro nome, la storia. Non fu solo la fine della pace, fu l'annientamento di ogni fede. Eppure è dalla distruzione che si può rinascere più forti, che si possono debellare le regole assordanti di un potere arrogante che, non potendo vincere con legittimità, uccide rivelando quanto, in realtà, sia fatto di vili, deboli e inetti e come tali, capaci di vincere solo così: uccidendo i forti che hanno nel cuore il valore della vita, delle emozioni e la fede nel domani, e che sono molto più numerosi dei primi. Ma quando la paura sarà passata e il mondo uscirà dal silenzio, allora, in quel momento, potremo cantare che siamo tutti dei sognatori e che il mondo è un sogno che abbiamo saputo, infine, costruire.
Composta venerdì 11 settembre 2015

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