Scritta da: Fabio Privitera
L'occhio della mente è rivolto a ciò che può vedere in sé e fuori, e se non si ha una mente che sia disposta a supporre l'esistenza di ciò che non vede, difficilmente essa riuscirà a staccarsi dalla ricerca esterna. Penserà sempre di avere bisogno di qualcosa, che il suo stato d'animo dipenda da una mancanza e dimenticherà, così, persino ciò che ha, e questo non solo per quanto riguarda affetti e oggetti presenti ma soprattutto per le proprie risorse interiori. La sua priorità sarà sopperire alla mancanza e non sarà in grado di capire, percepire, sentire che non gli manca nulla di ciò che gli necessita per vivere.
Noi spesso siamo malati di ciò di cui non abbiamo bisogno, per l'ignoranza che manteniamo verso le nostre più profonde capacità di resilienza e adattamento.
Composta lunedì 2 novembre 2015

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