In principio sono molto d'accordo con il tuo punto di vista sul ridurre le cose alla semplicità.  Anche se io mi trovo anche abbastanza d'accordo con colui che una volta disse che la semplicità è una  cosa complessa.
Per ogni punto di vista che di esprime in fondo ce ne possono essere altri opposti ma ugualmente attendibili.
Buon proseguimento... .

L'avevo già detto ma lo ripeto .
nessuno si complichi la vita per colpa di un filosofo o di un poeta .
Ogni cosa deve tendere alla semplicità .

ps:
" e se semmai ",   è colpa del t9.
Se fosse solo questa l'unica colpa che ho avuto.  In realtà la mia colpa è la fretta . Ed è imperdonabile per me . Anche se cerco di non pensarci e di perdonarmelo per la troppa fretta successivamente .   Un caro saluto e buon proseguimento.

Esistono discorsi, ma esistono anche codici . ? E ogni discorso può contenere dentro un codice. Anzi forse ogni discorso è un codice. Il discorso e il codice sono la stessa cosa ? . Dai più alti ai piu ingenui ai più buffi e imbarazzanti .  Sono comunque codici . ? . Questi codici sembrerebbero Infiniti, anche se le lettere di qualunque alfabeto ( forse ) per scrivere il codice non sono infinite.  Peró a volte o spesso, o sempre nel corso dei secoli i codici si ripetono. A volte sembrerebbe che per stare meglio occorre non essere pigri ed eliminare dalla testa solo i codici meno interessanti . Peró nel corso del tempo ci sono stati codici ( anche i più apparentemente de menziali) che mi hanno fatto riflettere su cose oggettive . Come dire che anche dagli sto/rti si impara qualcosa?.  (Lo avevo sentito scritto una volta e lo avevo compreso anche  prima di leggerlo dalle esperienze ) . É davvero tutto così? . Allora forse non esiste più l'infinito.  Forse niente è infinito perché tutto prima o poi si esaurisce . Ma si ripete . E quindi si rigenera . E quindi continua a fluire.  E quindi è comunque infinito ?. Non voglio filosofare o costruirmi dei concetti altisonanti ( non essendo comunque quasi certo in grado di farlo), vorrei solo capire come raggiungere un qualcosa che possa realizzarsi completamente e credere solo in quello. E anche quest'ultima cosa è una mia responsabilità... perche non riesco a credere "fermamente" . Forse perché non sono in grado di assimilare o di capire completamente.  O di credere completamente?  Non sono soddisfatto , e quindi non c'è niente in cui possa affidarmi.  Anche se proprio perché non sono soddisfatto continuo a cercare certezze ferme. E se semmai trovassi pensieri alti e fermi in cui credere , successivamente avrei bisogno di riniziare a giocare, poiché avrei timore di cadere comunque in un illusione . Comunque non credo di avere l'esatta percezione di me . E se anche altri hanno la stessa impressione, allora gli altri sono io e io sono gli altri. Allora l'unico chi è ? .

E se io smettessi di preoccuparmi davvero di tutto, in fondo non sarei anche schiavo di questo. ? .
Forse che l'unica forma di schiavitù davvero sopportabile (tanto da farci sembrare che non sia più schiavitù) non è forse il completo appagamento di ciò che facciamo  ? . Non è l'unico modo per restare in delle catene ( se esistono davvero le catene o se non sono solo il frutto della nostra immaginazione per vivere in questa terra "le catene" ) nel modo migliore possibile?.  Forse credere nell'unico  significa credere soltanto nel solo?. Penso di non essere all'altezza per credere che esista soltanto il solo.