Scritta da: Rosita Matera
Gli studenti non sono vasi da riempire ma fiaccole da accendere.

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    Ma è semplice.
    E' verissimo.
    Estendo il concetto "giovani", a mio parere sarebbe più giusto, alla parola "bimbo".
    Quello che un genitore bravo dovrebbe fare è dare gli strumenti intellettuali, culturali ed energetici al figlio percui questi possa accendersi.
    Mi spiego in varie maniere.
    Intanto la fiamma, simbolo dell'accensione, è alimentata dall'ossigeno.
    Quindi ossigeno equivale ad aria ed aria è sinonimo di spazio, in senso lato.
    Uso gli sport come sussidio, al tentativo di spiegazione simbolica: fargli provare più sport per vedere in quali si diverte di più, riesce ad esprimersi meglio.
    Inutile metterlo tutti i giorni su un cavallo se non gli piace.
    O una racchetta in mano tre volte il giorno.
    Solo facendogli provare racchetta, cavallo, judo, pallone ecc si capirà cosa preferisce naturalmente.
    Per gli strumenti musicali si potrebbe dir la stessa cosa, ovviamente.
    Una volta era fondamentale lo studio delle lingue per affrontare, con viaggi, soggiorni, culture diverse con le quali interagire per allargare la propria visione della vita.
    Io ho capito, dopo il mio primo soggiorno a Eastbourne, che esisteva il mondo al di là delle Alpi.
    Tu lo hai capito dopo l'anno in America.
    Oggi nel mondo globalizzato, per i vostri figli, quasi non è più necessario.
    Non vasi da riempire ma fiaccole da accendere.
    Non riempirli di fatti culturali, nozionistici, enciclopedici.
    Ma avvicinarli, da subito, da piccoli, all'uso del cervello, alle regole etiche, ai valori morali con ragionamenti, nella guida di letture, nelle chiacchiere.
    Anche ad un livello, se così si può dire, superiore alla loro età, alla loro apparente capacità di comprensione.
    Se, sin da neonati, in casa si sente parlar di pace difficile l'uomo diventi un guerrafondaio.
    Per converso da una famiglia di boss mafiosi sanguinari difficilmente viene fuori un frate.
    Rispettarli, nel profondo di noi genitori, come fossero degli adulti senzienti, ma nello stesso tempo dando loro regole precise.
    Abituandoli quindi che il nostro rispetto profondo nei loro confronti non vuol dire anarchia e non rispetto delle regole della vita.
    Avvicinarli a culture e mentalità diverse dalla nostra, accendendo le loro curiosità.
    Questo ora è più semplice perché la globalizzazione aiuta.
    Accendere la loro curiosità verso cose lontane tra loro, che a noi sembra non sian ancora pronti a comprendere.
    Con un esempio vagamente paradossale.
    Mettendo in mano ad un bimbo di 6 anni un testo, su qualsiasi argomento, che sarebbe più adatto ad un ragazzo di 15, 18, stimolandolo a capire quel che forse, solo forse, è più grande di lui.
    Parlando di politica e di economia, di storia e di scienza, di cultura o di semplice umanità con termini semplici, alla sua portata di comprensione, ma su concetti alti.
    Non con parabolette del cavolo: "Tanto non capirebbe se usiamo esempi, concetti astratti."
    Commentando e facendoli riflettere su fatti del giorno, di qualsiasi cosa si tratti.
    Tanto capiscono tutto e bene.
    Chessò, per fare un esempio stupido, le Torri Gemelle o le favole di Esopo vanno benissimo.
    A tre anni ti sembra che non capiscano.
    Ma se le rileggi, o ne riparli, a 4 e poi a 5, a 6 gli sentirai fare la considerazione "...sì, questo come la storia del lupo e dell'agnello..." e tu rimarrai basito: lui l'aveva capito a tre anni.
    Altra cosa: sia che siano scemi o che siano intelligenti, gli esseri umani (i bimbi, gli adulti o i vecchi se son scemi son scemi e tali resteranno per sempre, gli intelligenti idem) capiscono tutto se v'è empatia nella comunicazione.
    La stupidità o l'intelligenza influiscono sulla capacità di elaborazione futura del dato acquisito, non sulla sua acquisizione intellettuale.
    Per accendere la fiaccola-bimbo bisogna far sì che ami la sfida della vita che è la comprensione e la presa di coscienza.
    Comprendere una cosa o prenderne coscienza son due cose ben diverse.
    Insegnargli che è fondamentale il dubbio ma che la cosa più divertente della vita è capire.
    Ma per farlo bisogna fargli usare il cervello alzando sempre l'asticella dell'obbiettivo.
    In tutti i sensi.
    Il cervello è un muscolo: bisogna allenarlo sin da neonati.
    Per ridere: ad Elia si può benissimo parlare ora, adesso, di Sofocle o di Murex.
    A voi sembra che non capisca, ma lui capisce benissimo.
    Altra cosa: non si diventa "migliori" se si faranno i soldi (conosco ricchi scemi come delle bestie, infelici e negativi), se si diventerà famosi (di celebrità scompensate e tristi, disperate dentro di sé, è pieno il mondo), se si diventa Madre Teresa di Calcutta (che dalla faccia che aveva era tristissima).
    Si diventa migliori se si vive in equilibrio la propria realtà, dentro e fuori di sé.
    Scemi o intelligenti, alti o piccoli di statura, brutti o belli, sani o malati, si diventa "migliori" (i genitori avranno acceso la fiaccola-bimbo) se si vive serenamente dentro e fuori di sé.
    Penso, rileggendo quel che ho scritto, di aver dimenticato una cosa, la più importante.
    Per accendere la fiaccola-bimbo, che diventerà uomo, bisogna adorarlo, amarlo dentro le proprie viscere, dentro il nostro cuore, dentro il nostro cervello.
    E per amarlo non bisogna essere ricchi, famosi, belli, colti, intelligenti.
    L'amore è un'altra cosa.
    Se sono amati gli uomini (e tali sono sin dal momento in cui sono concepiti) si accendono.
    Buonanotte.
    Papà
    P.S. Adesso un sorriso, una risata veri.
    Non mi si chieda: "Hai parlato di bimbo/uomo. E per le bimbe/donne?"
    perché vorrebbe dire che ho gettato un'ora del mio sonno, ma soprattutto che non son stato capace di accendere un ca...o!
    2
    postato da , il
    gmk
    1
    postato da , il
    Purtroppo capita sempre piu spesso di incontrare  insegnanti che quella fiaccola che dovrebbero alimentare non la hanno mai avuta,nella loro vita nemmeno come cerino.

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