Aforismi di Silvana Stremiz

Nato martedì 12 luglio 1960 a Port Arthur (Canada)
Questo autore lo trovi anche in Poesie, in Racconti e in Frasi per ogni occasione.

Scritta da: Silvana Stremiz
Non è vero che nulla si distrugge e che tutto si trasforma. Sono stronzate scritte con un proprio modo di "vivere il momento". Poco importa chi l'ha detto o a quale grande uomo di storia appartengano queste parole, e non importa neppure quale sia stato "l'evento" a dare vita a questo pensiero, perché nel momento stesso che avviene la trasformazione qualcosa a sua volta si è distrutto. A volte si distrugge il negativo, a volte si distrugge qualcosa di straordinario.
Silvana Stremiz
Composta venerdì 14 ottobre 2011
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    Scritta da: Silvana Stremiz
    Ho sempre dato una considerazione troppo elevata all'amicizia. Ho sempre pensato che abita nel cuore e si nutre di sincerità, comprensione e perdono. Ho sempre creduto che alcune parole non dovrebbero mai uscirci di bocca nemmeno nel momento "più rabbioso" della nostra anima. Ma se escono dalla nostra bocca, forse, sono proporzionali al sentimento che compone quel rapporto. Ma se continuano ad uscire e non ci può essere perdono, allora forse, non è mai stata amicizia.
    Silvana Stremiz
    Composta domenica 30 settembre 2012
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      Scritta da: Silvana Stremiz
      Ho incontrato un Angelo. Gli angeli non "abitano" in paradiso, non hanno le ali né volano qua è la. Vivono in terra e li incontri nel quotidiano, li riconosci dall'anima che li guida in ogni gesto compiuto. Li incontri in un giorno qualsiasi quasi per miracolo, sono lì pronti ad accoglierti, a donarti conforto o regalarti un sogno. O semplicemente ad impedirti di precipitare in quel buio senza fine. Ti insegnano il senso delle parole come amicizia, donare, ed aiutare e questo senza neppure averti mai guardato negli occhi. Spesso lontani con il corpo, ma vicini con il cuore e con l'anima. A volte portano il tuo nome.
      Silvana Stremiz
      Composta mercoledì 10 ottobre 2012
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        Scritta da: Silvana Stremiz
        L'ipocrisia a mio avviso è l'abito che indossa l'indifferente, l'opportunista, il calcolatore e il lecchino; si cela in genere sempre dietro un sorriso, mille abbracci e quegli infiniti complimenti che escono dalla bocca senza ragione di esistere. Il lecchinaggio ne è la forma più diffusa, siamo perfino capaci di farci calpestare l'anima pur di ottenere ciò che ci siamo prefissati. Ma la cosa più terrificante è che il "leccato" ci gode e si accontenta di tutta quella "finzione" sentendosi un Dio in terra, senza comprendere che essere "ignorato" spesso è di gran lunga più soddisfacente.
        Silvana Stremiz
        Composta domenica 30 settembre 2012
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