Scritta da: Marianna Mansueto
in Frasi & Aforismi (Vita)
Se sei vivo, devi agitare le braccia, saltare, fare rumore, ridere e parlare con gli altri, perché la vita è esattamente l'opposto della morte.
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Se sei vivo, devi agitare le braccia, saltare, fare rumore, ridere e parlare con gli altri, perché la vita è esattamente l'opposto della morte.
È bene ricordare che la saggezza degli uomini è follia davanti a Dio. Se ascolteremo il bambino che abbiamo nell'anima, i nostri occhi torneranno a brillare. Se non perderemo il contatto con questo bimbo, non smarriremo il contatto con la vita.Commenta
E poiché conosco tutto ciò, e sono una Maestra, so anche che non scopriremo mai - assolutamente mai - la ragione autentica della nostra esistenza. Potremo arrivare a scoprire come, dove, quando e in quale maniera ci troviamo qui. Ma il perché è - e sarà sempre - un quesito senza risposta. L'obiettivo principale del Grande Architetto dell'Universo è noto soltanto a Lui, e nessun altro.
Sono convinta che, quando cerchiamo l'amore con coraggio, esso si rivela e noi finiamo con l'attirare altro amore. Se qualcuno ci desidera, ci desiderano tutti. Se invece siamo soli, ci isoliamo sempre di più. La vita è strana.Commenta
"Non devi mai avere vergogna. Accetta ciò che la vita ti offre e sforzati di bere dalle coppe che ti vengono presentate. Si devono assaporare tutti i vini: di alcuni, solo qualche sorso; di altri, l'intera bottiglia." "Come posso riconoscerli?" "Dal gusto. Soltanto chi ha assaggiato il vino cattivo sa individuare quello buono."
Non pensare che io sia venuto a portare pace. Sono arrivato a portare la spada.
"Raccontami tutto", disse Lorens, con tenerezza. "Ascolterò e rispetterò la tua decisione. Anche se si tratta di un altro uomo. Anche se si tratta di un addio.
" è molto tempo che stiamo insieme, ormai. Ma io non ti conosco a fondo, non posso dire di sapere come realmente sei. Tuttavia so come non sei. E tu non sei stata te stessa per l'intera serata. "
Se da un lato le mie difficoltà - il mio "autoesilio" - mi avevano fatto scoprire sfaccettature importanti di me stesso, dall'altro avevano prodotto un effetto collaterale deleterio: la solitudine era diventata un vizio. Il mio universo si era ristretto ai pochi amici che vivevano su quei monti, alle lunghe risposte a lettere ed e-mail e all'illusione che "tutto il resto del tempo mi appartenesse". Insomma, vivevo un'esistenza priva dei normali problemi derivanti dalla frequentazione degli altri, scevra di ogni contatto umano.
Io credo ai segnali. Quello che abbiamo bisogno di apprendere è sempre davanti ai nostri occhi; è sufficiente guardarsi intorno con deferenza e attenzione per scoprire dove Dio vuole condurci e quale sia il passo migliore da compiere nel minuto successivo. Ho imparato a rispettare il mistero. Come diceva Einstein: "Dio non gioca a dadi con l'universo", tutto è collegato e ha un senso. Benché esso risulti occulto per gran parte del tempo, noi sappiamo di essere prossimi alla nostra vera missione sulla terra quando ciò che stiamo facendo è permeato dall'energia dell'entusiasmo. Se lo è, tutto va bene. Se non lo è, conviene cambiare rotta. Quando siamo sulla strada giusta, seguiamo i segnali e, se ci capita di fare un passo falso, ecco che la divinità ci viene in aiuto, evitandoci di commettere un errore.
Quando si ama, non si ha alcun bisogno di capire che cosa accade, perché tutto comincia ad accadere dentro di noi.