Lo sguardo in apnea dinanzi alla solennità del mare, i sensi si prostrano al cospetto del prodigio solare, un nobile libeccio sussurra le mie origini. Immobile, mi nutro di meraviglia e mai son sazio. Orme fievoli ma fiere sulla riva, con l'animo nomade alla deriva.
Le emozioni non so domare quando ho certezza d'amare.
Parlo poco, ma ho occhi loquaci.
Scrivendo si fa rumore nella solitudine di un foglio bianco, si celano intimi segreti tra le virgole di un animo stanco.
Non faccio in tempo a non seguire una moda, che mi vedo costretto subito dopo a ignorarne una nuova.
Nulla ha la medesima forza di attrazione di un potenziale errore.
Pensa a quanti percorsi rinunci nell'inseguire qualcuno troppo a lungo. Riuscirai a tornare a casa dopo? Avrai abbastanza fiato? Sarai in grado di ritrovare la via per te stesso?
Non mi fido di te, quindi ti credo.
Una donna che accavalla i pensieri, col cervello in minigonna. Esiste qualcosa di più di sensuale?
Le parole sono orme che scrivono la riva del mare, nella loro forza risiede la speranza che il tempo le preservi dai flutti.