Ci sono silenzi che inesorabilmente, inevitabilmente, scavano distanze che è impossibile recuperare... ma ci sono silenzi che esigono imperativamente un semplice ma indispensabile spazio per se stessi e sono i "silenzi dell'anima".
Le attese lasciano sempre nell'anima a una domanda muta una risposta inadeguata.
Nella vita ci sono esperienze che assumono una grande importanza senza bisogno di incontri né di lunghe e approfondite frequentazioni, ma ci sono quegli attimi negati che pesano talmente tanto sull'anima da annientarla.
Per due anime condividere la stessa dimora lasciando ad ognuna la libertà di esprimersi è l'essenza del rispetto.
In un'anima i frammenti sparsi dopo un urto difficilmente si recuperano.
Pesa scrivere anche una sola parola quando si sa che chi dovrebbe leggere usa il solito indifferente e superficiale impegno.
Troppi input necessitano di una mappa concettuale per selezionare ciò che è significativo e scegliere quale finestra aprire e quale chiudere a volte definitivamente.
Raramente lo sfiorarsi di due anime crea quella sintonia che dura una vita.
Ogni tanto bisogna specchiarsi nella propria anima per toccare con mano la nostra vera bellezza, quella che nessuno, senza dover mentire, ti potrà mai confermare.
L'indifferenza è un non sentimento "intruso subdolo e astuto dell'animo umano" è l'arte sublime del congelare le proprie emozioni evitando anche i più semplici ma scomodi gesti come un sorriso, uno sguardo, un gettare un ponte fra sé e l'altro per paura di esserne coinvolti e dover fare i conti con ciò che si può dare ritenendo il dare come un costoso investimento piuttosto che un gesto gratuito che arricchisce chi lo dona e chi lo riceve. Succede spesso che un silenzio può dividere inesorabilmente due anime che si sono sfiorate, fuse e lacerate incapaci di ritrovare la strada per confrontarsi.