Le migliori frasi di Margaret Mazzantini

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Scritta da: Federica Senna
I barboni sono randagi scappati dalle nostre case, odorano dei nostri armadi, puzzano di ciò che ci manca. Perché forse ci manca quell'andare silenzioso totalmente libero, quel deambulare, perplesso, magari losco, eppure così naturale, così necessario, quel fottersene del tempo meteorologico e di quello irreversibile dell'orologio. Chi di noi non ha sentito il desiderio di accasciarsi per strada, come marionetta, gambe larghe sull'asfalto, testa reclinata sul guanciale di un muro? E lasciare al fiume il suo grande, impegnativo corso. Venirne fuori, venirne in pace. Tacito brandello di carne umana sul selciato dell'umanità.
Margaret Mazzantini
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    Scritta da: Libripassion
    [...] Persone benefiche che incontri per caso e ti viene voglia di abbracciare, perché ti sorridono dal fondo della loro esperienza umana e di colpo ti risarciscono dell'altra metà del mondo, quella accasciante delle persone rinserrate nella loro pozza di buio.
    Margaret Mazzantini
    Composta venerdì 18 ottobre 2013
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      Scritta da: Marianna Mansueto
      Qualche volta tu e i tuoi amici attraversate a piedi l'isolato e vi interrate in quel pub all'angolo, quel budello fumoso sotto il livello della strada. Ho infilato gli occhi, una volta, dall'alto, dentro una di quelle finestre basse sul marciapiede, vi ho visti ridere, abbracciarvi, schiacciare le cicche nei posacenere. Ero un cinquantacinquenne elegante e solo a spasso nella notte e voi eravate lì in basso oltre quelle finestrelle con le grate dove i canisi fermano a odorare, eravate così giovani, così serrati. Siete bellissimi, Angela, volevo dirtelo. Bellissimi. Vi ho spiati, vergognandomi quasi, con la stessa curiosità con cui un vecchio guarderebbe un bambino che scarta un dono. Sì, vi ho visti scartare la vita, là sotto, in quel pub denso di fumo.
      Margaret Mazzantini
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        Scritta da: Marianna Mansueto
        "Che palle, sta storia." Sta storia è la sua storia, la nostra storia, ma lui non vuole sentirla. Da piccolo era più curioso, più coraggioso, faceva qualche domanda in più. Guardava quel padre ragazzo, quella fotografia di Diego sul frigorifero, tenuta da una calamita, ingiallita dai vapori della cucina. Mi stringeva, mi restava addosso. Crescendo non ha più chiesto nulla. Il suo universo s'è ristretto ai suoi bisogni, ai suoi piccoli egoismi. Non ha voglia di complicarsi la vita, i pensieri. Per lui suo padre è Giuliano, è lui che lo ha accompagnato a scuola, che lo ha portato dal pediatra. È lui che gli ha dato quello schiaffo al mare, la volta che si è tuffato con poca acqua sotto.
        Margaret Mazzantini
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