Scritta da: Liz Lemon
in Frasi & Aforismi (Libri)
Voglio forse vivere?
Che vita puņ essere la mia quando tu...
Oh Dio! Tu vorresti vivere, se la tua anima fosse nella tomba?
dal libro "Cime tempestose" di Emily Brontė
Voglio forse vivere?
Che vita puņ essere la mia quando tu...
Oh Dio! Tu vorresti vivere, se la tua anima fosse nella tomba?
Non voglio giacere lą tutta sola;
possono seppelirmi a quattro metri di profonditą,
la chiesa intera puņ crollarmi addosso,
ma non avrņ pace se tu non sarai con me... mai!
Lo so, che la sua natura č cattiva, - disse Catherine: - č tuo figlio. Ma io son felice di averne una migliore, per perdonargli. Poi, io so che mi ama, e per questo lo amo. Tu non hai nessuno che ti ami; e per quanto infelici tu ci renda, avremo sempre una rivincita nel pensare che la tua crudeltą proviene dalla tua infelicitą, ancor pił grande della nostra. Tu sei infelice, non č vero? Solo, come il diavolo, e invidioso come lui! Nessuno ti ama, nessuno piangerą quando morrai! Non vorrei essere al tuo posto.
Io gli ho dato il mio cuore, e lui lo ha preso e lo ha stretto crudelmente fino a ucciderlo.
E ora, mi dica, come lo ama?
Non era lo spino che si curvava verso i caprifogli, ma i caprifogli che abbracciavano lo spino. Nessuna concessione reciproca: l'una non cedeva mai, e gli altri si piegavano sempre.
Ho condotto una ben dura esistenza, dal giorno che ho cessato di udir la tua voce. Ma tu devi perdonarmi: perché ho lottato solo per te.
Adesso mi dimostri come sei stata crudele, crudele e falsa. Perché mi hai disprezzato? Perché hai tradito il tuo stesso cuore, Catherine? Io non ho una parola di conforto per te: tu hai quello che ti meriti. Ti sei uccisa da te stessa. Sģ, tu puoi baciarmi, e piangere, puoi strapparmi lacrime e baci: essi ti arderanno, ti danneranno.
Tu mi amavi: che diritto avevi, allora, di lasciarmi? Che diritto, rispondimi, di sacrificarmi al tuo miserabile capriccio per Linton? Mentre né la miseria, né la degradazione, né la morte, nulla di tutto quel che Dio e Satana potevano infliggerci, ci avrebbe separato, tu, di tua piena volontą hai fatto ciņ. Non io ti ho spezzato il cuore, ma tu stessa: e il mio col tuo. Tanto peggio per me se sono forte. Ho forse bisogno di vivere? Che razza di vita sarą la mia quando tu... oh, Dio! Vorresti tu forse vivere con l'anima tua nella tomba?
Ci sono sensazioni che non si possono spiegare,
fantasie che non si possono raccontare,
e in tutto questo ci siete voi.
Non credi tu che Hindley sarebbe fiero del suo figliolo, se potesse vederlo? Quasi quanto io del mio. Ma c'č una differenza: l'uno č oro adoperato come pietra da strade, l'altro č stagno ben lustrato perché sembri argento. Il mio non val nulla per se stesso: pure io avrņ il merito di spingerlo tanto lontano, quanto puņ andare un povero diavolo come lui; il suo aveva doti di prim'ordine, ma sono perdute, rese, pił che inutili, nocive. Io non ho rimpianti; lui dovrebbe averne molti, e gravissimi. Il pił bello di tutto ciņ, poi, č che Hareton mi vuole un bene dell'anima: confessa che, in questo, ho completamente battuto Hindley. Se quel defunto animale dovesse sorger dalla sua tomba a rimproverarmi dei torti ch'io ho verso la sua progenitura, io avrei lo spasso di veder la suddetta progenitura rimandarlo al diavolo, indignata ch'egli osi oltraggiare l'unico amico ch'essa possiede al mondo!